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29/07/09

Bmw sposa la causa ambientalista, a Francoforte un modello totalmente "verde"

BMW-M-Supercar-Concept-3 copy La Bmw, famosa casa costruttrice di autovetture sportive, ha deciso di coniugare la propria attività automobilistica con le esigenze ambientalistiche del pianeta. Una decisione abbastanza forte perché coniugare sport con inquinamento non è mai stato abbastanza semplice, soprattutto in termini di CO2. Fino a questo momento alla Bmw hanno reagito a queste istanze attraverso il pacchetto denominato Efficient Dynamic, un kit comprendente soluzioni aerodinamiche, start&stop, recupero dell'energia in frenata (su alcuni modelli esclusivi), ruote a bassa resistenza al rotolamento, cambio con i rapporti allungati e piccole rimappature alle centraline elettroniche per migliorare la combustione interna del motore (aumento dell'efficienza). Tutto ciò porterebbe ad una diminuzione specifica dei consumi nell'ordine del 6-8% totale a fronte di un aumento dei costi generali del veicolo, specialmente per la progettazione delle varie specifiche tecniche e per la loro messa appunto. Ora in casa Bmw hanno deciso di dedicare dei modelli appositamente a questa ricerca e lo faranno dal prossimo Salone di Francoforte, in cui sarà presentata una Concept Car appositamente progettata e che sarà l'apripista per tutta una serie di soluzioni tecniche da qui a qualche anno della casa bavarese. Lo ha affermato in conferenza stampa Klaus Draeger, membro della dirigenza Bmw.Quest'ultimo ha dichiarato:

"La sostenibilità è divenuta progressivamente importante. Potrete vedere un prodotto dello sviluppo sostenibile in forma di concept car al prossimo salone internazionale dell'auto di Francoforte. La visione del BMW EfficientDynamics vorrà dimostrare come una sport car può essere efficiente. Proverà anche come la sostenibilità non deve essere applicata solo alle soluzioni motoristiche, ma deve interessare anche i materiali ed il design".

"Tutti coloro i quali vedranno questa concept carcapiranno la direzione nella quale stiamo sviluppando la nostra tecnologia. E sarà evidente che noi dedicheremo maggiori risorse economiche ed umane a questo tipo di sviluppo" (Ho tradotto dall'inglese, so che il mio inglese fa pena per cui se trovate errori siete pregati di avvisarmi che correggo subito, Grazie!).

Schumacher toglie il volante dalla naftalina, sarà lui a sostituire Massa

michael_schumacher Uffa, il mio pronostico è stato sballato. Hanno scelto Michael Schumacher per sostituire l'infortunato Felipe Massa nei prossimi Gran Premi di Formula uno. Il popolo ferrarista ha avuto ciò che voleva, ora al pilota tedesco toccherà rimettersi in forma per i prossimi appuntamenti in calendario. Quante gare riuscirà a disputare dipenderà dalla capacità di ripresa di Massa, ma anche se saranno un paio di mesi per la Ferrari sarà comunque bellissimo. Io per la verà avevo puntato il dito su Luca Badoer (per leggervi il post cliccate qui), ma ho sbagliato di brutto. L'italiano lo vedevo bene nella monoposto Ferrari. Poche speranze di rompere le uova nel paniere di Massa, grande conoscenza della squadra, abbastanza in forma, eccetera eccetera. Ma purtroppo, non è andata così, che debbo fare? Pago la pizza a tutti? Si, come no... ve lo scordate cari miei...

Volkswagen accoglie Porsche cambiano il nome sociale: sarà Auto Union?

auto-union-type-c-4 E poi dicono agli italiani di essere un popolo di nostalgici, mi sa tanto che i tedeschi non si vedono allo specchio. La voglia dire una cosa del genere mi sovviene al leggere un intervista del presidente Volkswagen Martin Winterkorn sul Bild e ripubblicata anche da diversi giornali online in lingua italiana. Winterkorn afferma come la nomenclatura Volkswagen GA non sia adeguata dopo l'acquisizione del marchio Porsche da parte dell'auto del popolo. Effettivamente è così: difficile comprare una nobile di sangue blu da uno che si chiama popolo di cognome, questione di immagine.

Allora alla Volkswagen si concentrano, spremono le meningi, discutono, dibattono, si scontrano per poi sfornare il bel nome Auto Union. Se siete nuovi del settore vi sembrerà bello, anche perché mette su un piano paritetico i vari marchi rappresentati dalla galassia Volkswagen (Volkswagen, Audi, Skoda, Seat, Bugatti, Lamborghini ed adesso anche Porsche), ma se siete conoscitori del settore sarete già saltati sulla sedia: si tratta di un marchio vecchio quasi quanto la storia dell'automobilismo, tanto da essere stato usato per la prima volta negli anni trenta e di cui faceva parte anche l'Audi. Insomma, niente di nuovo.

Eppure in casa Volkswagen si discuteva di una opzione simile da anni, proprio per mettere sul piano paritetico i vari marchi del gruppo. Non si è mai fatto fino a questo momento, ma quando hai a che fare con il sangue blu (leggi Porsche) difficile mantenere sempre fede alle origini popolari.

28/07/09

Incidente Massa, in un auto degli anni Novanta cosa sarebbe successo? (Parte terza)

Chiudo la mia serie di articoli (Incidente Massa, in un auto degli anni Novanta cosa sarebbe successo (Parte 1) e (Parte2)sul tragico incidente di Felipe Massa, vicecampione del mondo e pilota Ferrari, con tre cose:

la prima riguarda il mio più sincero augurio di buona guarigione e ritorno alle corse per il piacere di tutti noi nonché per il suo lavoro; la seconda è la domanda del titolo: cosa sarebbe successo se Felipe Massa avesse guidato una vettura meno sicuro come quelle che giravano in Formula uno negli anni Novanta per non dire negli anni Ottanta? A questa domanda non ci sarà mai una risposta sicura, ci sarà tanto chiacchiericcio da bar sui vari punti di vista, ma forse la mia terza cosa potrebbe spostare un poco il peso della bilancia in una direzione: quella che lo sviluppo tecnologico in favore della sicurezza alla guida è sempre necessario. Ecco il terzo filmato, un tributo al tragico incidente che portò alla morte del pilota campione del mondo Ayrton Senna, ancora oggi osannato come migliore pilota del globo. Anche Senna era brasiliano come Massa, ma i due, fortunatamente per Massa, hanno avuto destini diversi. Ciao Ayrton:

Incidente Massa, in un auto degli anni Novanta cosa sarebbe successo? (Parte 2)

L’incidente di Felipe Massa è stato un evento drammatico per l’intero mondo degli appassionati di Formula uno, tra cui il sottoscritto. In internet si trovano migliaia di filmati e, dopo quello precedente visionabile nel post,

Incidente Massa, in un auto degli anni Novanta cosa sarebbe successo? (Parte 1)

, ecco un altra occasione per informarsi sull’incidente di Massa all’Hungaroring. Il video è stato realizzato dalla Rai e messo a disposizione dei cibernauti tramite Youtube. Il giornalista spiega come la Ferrari stesse procedendo ad una velocità leggermente inferiore a quella solitamente condotta in quel punto a causa del suo prossimo rientro ai box.

Nonostante ciò il pezzo di molla staccatosi dalla Brawn Gp di Rubens Barrichello, suo connazionale, procedeva ad una certa andatura (stimata in non meno di 50 chilometri orari) per un peso di circa un chilogrammo. Fatti i dovuti calcoli è come se Felipe Massa fosse stato colpito da un cazzotto pesante 600 chilogrammi in pieno volto (la velocità del colpo è stato di oltre 250 chilometri orari). Nonostante il casco, le protezioni e tutto il resto, Massa non poteva finire che KO alla prima ripresa. Fortunatamente le protezioni hanno evitato il più tragico degli epiloghi, sono contento che sia andata così.

Incidente Massa, in un auto degli anni Novanta cosa sarebbe successo? (Parte 1)

Vi avevo promesso di andare su internet a scovare una serie di filmati riguardanti l’incidente di Felipe Massa e l’ho fatto. Questo è il primo post che pubblico e riguarda la sicurezza sul lavoro dei piloti di Formula uno, sembra quasi uno scherzo chiamarla sicurezza sul lavoro sebbene sia proprio così. Allora in questo filmato (tratto da Youtube e dalla cui fonte vi fornirò altre informazioni su altri aspetti dell’incidente) si evince l’importanza dei miglioramenti tecnici sullo stato di salute del pilota brasiliano.

Si parla esplicitamente del collare posizionato sulle spalle dei piloti, di cui molti non sanno neppure il nome (Hans, spero di non aver sbagliato a scrivere… sai che figura), e dell’evoluzione tecnica del casco in tutte le sue parti più alcuni accorgimenti alla vettura introdotti alla fine degli anni Novanta (potenziati sul finire dell’anno passato a seguito di un incidente potenzialmente pericoloso per i piloti). Ebbene, non vi trattengo oltre, ecco il primo filmato:

Ferrari 458 Italia, come girano i motori di Maranello…

Bastano pochi secondi per colpire al cuore di ogni automobilista italiano, europeo, mondiale. Si parla di Ferrari, non si può che abbassare il cappello (Henry Ford lo faceva per le Alfa Romeo, se non sbaglio) al loro passaggio. E’ così anche per il nuovo bolide commerciale del cavallino, di cui sono uscite le prime immagini ufficiali e di cui la rete è impazzita alla ricerca di video, foto o quant’altro. Io personalmente assisto ogni anno presso Cellole (provincia di Caserta) ad un raduno di Ferrari, con una trentina di esemplari di ogni genere, ed ogni anno rimango allibito dalla bravura dei tecnici di Maranello. Ora, vengo al dunque. La Ferrari ha presentato il proprio nuovo bolide. Lo ha fatto anche sul web ed ecco il filmato postato su Youtube, che ha fatto il giro del globo. Pochi secondi, tanta goduria:

Alonso, Schumacher o chi alla guida della Ferrari al posto di Massa? Ecco chi sarà alla guida del cavallino

Caro Felipe,

riprenditi in fretta e torna a correre per il cuore Ferrari. Ti vogliamo tutti bene, un bacione da un appassionato delle Ferrari
Questo messaggio, breve, lo mando personalmente al vicecampione del mondo (sul cui incidente tratterò nella giornata di dopodomani uno speciale di diversi post appositi con tanto di filmati tratti da internet ed altro).
Ora veniamo al sodo di questo post. Felipe lascia una vettura libera del cavallino in pieno campionato e chi sarà a sostituirlo per i prossimi Gran Premi? Due nomi si alternano al via, ma io ne aggiungo un terzo. Andiamo con ordine.
Il primo è quello di Fernando Alonso, pilota in forza presso la Renault del team guidato da Flavio Briatore, e rimasto appiedato dopo la squalifica per una gara della propria squadra. Chi segue le corse sa, per chi non le segue ecco l'informazione: la Renault ha sbagliato ad avvitare uno pneumatico ad Alonso (l'anteriore destro) e, sebbene sapesse del problema, non l'ha comunicato al pilota con il risultato di vedere la gomma smontarsi in rettilineo con la conclusione anticipata del Gran Premio, compresa la squalifica, del pilota spagnolo. Ora, qualcuno vuole la sua presenza sulla Ferrari, avvalorando le tesi di una possibile trasmigrazione a fine stagione del pilota nella scuderia italiana. Io sono contrario per un motivo facile: e dopo? Fernando guiderebbe la vettura per un Gran Premio, carpendo anche molti segreti della Ferrari, per poi ritornare in Renault, visto che deve attenersi anche ad un contratto con l'altra squadra.
L'altro nome è abbastanza pesante: Michael Schumacher. Ok, è vecchietto, ma è pur sempre Shumacher. Parlare del suo nome, ridesta anche il più annoiato tifoso di Formula uno. Io credo che non verrà. La vettura la conosce, conosce il team e tutto, ma ha deciso di stare lontano dai Gran Premi qualche anno addietro e non credo cambi idea.
Ed ecco la mia possibilità: Luca Badoer. Il collaudatore della Ferrari conosce la monoposto come le sue tasche, la sa guidare, non carpirebbe nessun segreto, non farebbe venire un infarto a Massa a fine stagione (se rimane Alonso potrebbe rimanere a casa il brasiliano, dunque dopo il trauma cranico gli verrebbe probabilmente un trauma cardiaco) e soprattutto non toglierebbe l'esperto Schumacher dal Muretto Ferrari. A voi i commenti

26/07/09

Lancia Ypsilon, sarà una Deltina ipertecnologica


Se sarà così e costerà qualcosa in meno, fatte le dovute proporzioni, della Lancia Delta, sarà un successo. Con questo commento vi introduco un render della nuova Lancia Ypsilon, attesa per l'inizio dell'anno 2010 da tutti gli appassionati del marchio ed anche da coloro i quali hanno mezze intenzioni di acquistarla.

Da qualche tempo il marchio Lancia, un tempo sinonimo di eleganza ed anche sportività, è divenuto il marchio Premium lussuoso del gruppo Fiat, e da quello che vedo in questi render pubblicati dal sito Motorionline.com il prossimo futuro dovrebbe essere in linea con l'attuale excursus stilistico.
Certamente, come si può vedere, la vettura riprendere a piene mani le doti di design della mamma Delta. Tanto da poter essere quasi sbeffeggiata con l'appellativo Deltina, ma avrà contenuti degni della mamma grande. Il pianale è il collaudato pianale della Fiat Grande Punto/Opel Corsa/Alfa Romeo Mi.to., dunque una garanzia di qualità. I motori sono quelli della gamma FPT, con propulsori leggeri diesel (1.6 fino a 120 cavalli e 1.3 Mjt da 75 e 90 cavalli) più i 1.4 della famiglia Fire, sia in versione aspirata che turbo e Multiair (quest'ultima versione ancora non confermata).
Per quanto riguarda gli interni non si baderà a spese, per così dire. Tecnologia Blue&Me, sedili ultra imbottiti, Istant Nav, cambio doppia frizione, tetto Sky Dome o fisso in cristallo, uscita Ipod /Mp3 ed impianto Bose. Altro non è ancora dato a sapersi, ma sicuramente ci saranno file per acquistare questa vettura di piccole dimensioni e grandi appetiti.
Spero, vista la mia indole sportiva (chissà perché ho una 147 in garage) la facciano anche un poco pepata...

Fiat Bravo 1.4 Dynamic Gpl, vai piano e risparmi

E ora veniamo alla versione GPL di cui è dotato il motore 1.4 di origine FIRE (motore originato negli Ottanta ed ancora oggi alla base dell'offerta "benzina" della Fiat). Un motore solidissimo ed affidabilissimo sotto il profilo progettuale, i cui consumi sono sempre stati all'apice della categoria con delle prestazioni adeguate alle richieste della casa Fiat.

A differenza del propulsore diesel di pari potenza (Fiat Bravo 1.6Multijet 90cv, pochi cavalli tanti incentivi), il benzina-Gpl è omologato per l'Euro4 sebbene nel prossimo futuro verrà sicuramente aggiornato (non si sa se tramite l'adozione del sistema Multiair, in grado di abbattere consumi ed emissioni, o tramite qualche miglioria meccanica di altro tipo) per essere compatibile con la normativa comunitaria attuale.
Quattro cilindri, doppio albero in testa per sedici valvole ed iniezione indiretta del carburante sono alla base del motore benzina, in grado di erogare la bellezza di 90 cavalli a 5.500 giri al minuto, con coppia massima di 128Nm a 4.500 giri al minuto. Ricordiamoci che siamo su un motore aspirato prima di indicare la coppia scarsa ed i tempi per riprendere rapidamente velocità nel traffico (Velocità massima di 179 km/h, accelerazione 0 a 100 km/h in 12,5 secondi). In fondo la vettura non è mica tanto leggera.
Il motore 90 cavalli aspirato sulla Fiat Bravo viene quasi sicuramente venduto in versione bi-fuel, anche se non conosco i dati di vendita. Questa versione consente di accedere agli interessanti incentivi statali (1.500 euro) per le auto omologate direttamente dalla casa a GPL ed anche di spendere poco in carburante.
I consumi sono nell'ordine degli 8,3 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato (10,6l/100 km nel ciclo urbano e 7,0l/100km in quello extraurbano, ma per la discrepanza con i consumi reali vedere gli altri post presenti nel blog).

L'impianto GPL è stato omologato direttamente in sede di produzione, consentendo il massimo dei contributi statali per la conversione a gas, progettato e costruito in collaborazione con la Landi Renzo (tra i leader nel settore).

Opinioni su internet
Sulla Fiat Bravo 1.4 90 cavalli Dynamic Gpl ho trovato due opinioni abbastanza eloquenti della vettura: la prima sottolinea i consumi molto bassi e la moda del viaggiare a gas, oltre la possibilità di entrare nei centri città in maniera abbastanza semplice; la seconda denota le difficoltà nel riprendere velocità della vettura, le attese agli impianti per il rifornimento del gas (occorre più tempo per riempire il serbatoio di Gpl, oltre alle code degli altri utenti) e la scarsa autonomia solo a gas.
Insomma, chi la vuole deve amare la natura, il proprio portafoglio ed avere tempo di viaggiare nel relax (il motore è abbastanza silenzioso e consente di rilassarsi abbastanza bene).

Per le opinioni sull'allestimento Dynamic della vettura vi rimando al post ove parlo anche del motore diesel, su cui ho trattato questo particolare argomento: Fiat Bravo 1.6 Multijet 90 cv Dynamic

Fiat Bravo 1.6Multijet 90cv, pochi consumi tanti incentivi

La Fiat è brava nelle auto piccole, quelle che una volta venivano chiamate utilitarie ed ora vengono denominate come "city-car", sempre meno al crescere della dimensione. Non è questione di non saperle fare, è una questione concettuale: in Fiat piccolo è bello. Nonostante ciò ci sono vetture che piacciono abbastanza, ad iniziare dai pianali. E' il caso della Fiat Bravo nelle sue varie declinazioni. Oggi vi facciamo fare una scorpacciata. Parlerò della Fiat Bravo Dynamic in due motorizzazioni, ritenute quelle più vendute, ovvero: la 1.6Mjt da 90 cavalli e la 1.4 benzina-Gpl da 90 cavalli. In questo posto parlerò della prima mentre la seconda verrà tratta nel prossimo (dove saranno presenti opinioni e caratteristiche della motorizzazione, escludendo l'allestimento incluso in questo post).



Motore
Il motore è l'ultima offerta in casa Fiat in fatto di Diesel. In un primo momento, infatti, la Fiat Bravo è stata lanciata solamente con il 1.6 diesel da 120 e 105 cavalli (motori molto validi) e con il motore superiore, ovvero il 2.0 Multiket da 165cv. La proposta si è arricchita verso il basso per sfruttare gli ecoincentivi operanti in numerosi Stati europei, che vogliono vetture a basso consumo ed a basse emissioni di anidrite carbonica. Insomma, volevano espressamente questo motore.
Fatti i dovuti calcoli si tratta di una rimappatura della centralina elettronica per tagliare potenza e coppia al motore, più degli impercettibili accorgimenti.
Stante a quanto leggo su internet l'intera famiglia di motori 1.6 è nata sul progetto del 1.9 Multijet, il motore meglio conosciuto della gamma Fiat Power Train (FPT), riducendone la cubatura totale ed anche le potenze specifiche (il 1.9 offre circa 150 cavalli di partenza per arrivare anche a 190 nella versione bi-turbo, mentre il 1.6 arriva al giorno d'oggi a 120 cavalli di massimale).
L'iniezione (a 1600 bar) è affidata al sistema Common-Rail (ideato dalla Fiat con la collaborazione della Bosch negli anni Novanta e montato sulla Lancia Libra nonché su altre vetture di questa categoria perla prima volta) di seconda generazione con quattro valvole per cilindro (sedici valvole totali) e distribuzione a cinghia dentata (minore rumorosità rispetto al sistema a catena presente sul 1.3Mjt sebbene sia più soggetta ad erosione).
Il propulsore è stato progettato molto bene e prevede anche l'integrazione del sistema per l'abbattimento del particolato (DPF) nelle vicinanze dei cilindri. Ciò aumenta la temperatura dei gas di scarico di passaggio nel DPF, diminuendo il gasolio necessario alla rigenerazione del filtro, abbattendo i consumi ed soprattutto le emissioni (anche il peso ne risente, essendo inferiore di circa 8 chilogrammi rispetto alla versione presente nel 1.9Mjt).
Nella versione da 90 cavalli, derivata direttamente da quella da 105 cavalli, è presente una turbina con geometria fissa in grado di sostenere validamente il motore a tutti i regimi di rotazione. Certo il 120 cavalli, con turbina a geometria variabile, spinge più forte, ma il motore è molto prestante. Coppia specifica di 290Nm a 1500 giri al minuto, la stessa presente sul 105 cavalli e picco di potenza posizionato a quota 4000, sebbene il motore non si dimostri vuoto dopo questa soglia tirando fino al limite della soglia rossa.
Sul fronte prestazioni la velocità massima è di 173km/h con accelerazione 0-100km/h in 13,1 secondi stando a quanto dichiarato dalla casa costruttrice. Consumi e tagliando sono ottimi: 5,8 l/100 km nel ciclo urbano, 3,9 l/100 Km nell’extra urbano, 4,6 l/100 Km nel ciclo combinato e il livello di emissioni di CO2 è di 120 g/km (abbastanza per chiedere gli incentivi governativi). I costi di manutenzione sono tagliati alla base con tagliandi ogni 35.000 km. La Fiat ha assoluta certezza dei propri prodotti diesel, tanto che nessun altro concorrente chiede la manutenzione del motore diesel in intervalli tanto ampi.
La vettura in strada si dimostra abbastanza docile e l'abbondante coppia in basso l'aiuta certamente nei movimenti a bassa velocità sebbene non sia una scattista nata. Comfort acustico assicurato, sicuramente maggiore delle versioni 1.9 Multijet.

Allestimento
La Fiat, da quando ha fatto la Cinquecento, ha fatto un salto di qualità sul fronte degli allestimenti sebbene non sia ancora alla pari nel comfort delle francesci (vedi Renault, Peugeot e Citroen) o a quello della perfezione negli assemblaggi delle tedesche (Opel e Volkswagen), in compenso offre adesso delle vetture molto valide sia sotto il profilo stradistico sia sotto il profilo tecnologico.
La tecnologia di bordo vede la cooperazione tra il Lingotto e la Microsoft per il sistema Blue&Me, così come con il sistema di controllo dei consumi elaborato dalla casa per migliorare i comportamenti stradali dei guidatori (che tra l'altro ha vinto alcuni importanti premi). La versione Dynamic, posizionata nel mezzo della gamma, presenta i window bag con il sistema Esp, i cerchi da 16", l'impianto autoradio CD di serie (lettore Cd con comandi al volante, casse acustiche da 40W, 4 altoparlanti + 2 tweeter, volante e pomello cambio in pelle, sedile passeggero regolabile in altezza, kit di cromature, specchietti in tinta carrozzeria, plancia effetto Carbon Look

Opinioni su internet
Le opinioni specifiche sul motore ce ne sono poche, ma sono positive. Economo, silenzioso e con una grande coppia in grado di muoverla con un filo di gas in pieno centro anche con le marce alte.
Sul profilo della qualità degli allestimenti le note stonate vengono dalla qualità dei sedili e dalle plastiche, ritenute non troppo all'altezza di una vettura Segmento C (ma stiamo parlando di una segmento C normale e non Premium, dunque prendiamo le opinioni sempre con le pinze). L'estetica è in linea con il family feeling della Fiat (vedi Fiat Grande Punto e Fiat Croma) mentre le note stonate si notano sull'abitabilità e visibilità posteriore. L'abitabilità è sacrificata dal poco spazio per le gambe ed un terzo passeggero appare abbastanza stretto in questa vettura, mentre il tetto spiovente penalizza i più alti.
Sul fronte visibilità: lo stesso tetto spiovente, i larghi montanti posteriori, l'assenza di sensori di parcheggio posteriori (si possono avere come optional) ed il lunotto piccolo penalizzano le manovre in retromarcia così come la semplice visione nello specchietto retrovisore (in molte occasioni è meglio affidarsi agli specchietti laterali).


25/07/09

Fiat Cinquecento 1.3 Multijet Lounge, cittadina tutto fare

"E non la volevano neppure fare" verrebbe da dire osservando i numeri della Fiat Cinquecento, nuova edizione della mitica vettura Anni Cinquanta made in Lingotto. A quasi due anni dalla prima uscita i numeri parlano chiaro: è un successo. Su di essa la Fiat basa buona parte del ritorno all'attivo economico ed alla competitività, oltre ad avere un manager come Sergio Marchionne al timone. Dopo così tanto tempo le opinioni sono decantate abbastanza, per prendere delle considerazioni sulla vetturetta italiana.

Come fatto nei scorsi giorni prendiamo in considerazione le opinioni raccolte in internet, un allestimento particolare ed anche un motore ben definito, ripromettendoci di ritornare sull'argomento sulle altre vetture e sugli altri allestimenti. Come si evince dal titolo, in questo post parliamo della Fiat Cinquecento 1.3 Multijet in allestimento Lounge (differente dalla versione Sport, Pop e da quella limitata della Diesel).

Motore
Un post sul motore Multijet della 500 è quasi un assurdo, è conosciutissimo in tutto il mondo. Si tratta di un propulsore ad alta efficienza con 75 cavalli di potenza a 4000 giri al minuto e 145Nm di coppia a 1500 giri al minuto. Alimentato attraverso quattro valvole per cilindro e distribuzione a catena (a differenza della cinghia dentata, utilizzata sulla maggioranza dei motori, è più resistente all'usura, per tale motivo garantita 200.000 chilometri, ed anche più rumorosa, si adatta meno ai giri che deve compiere per distribuire la forza tra le varie parti alimentata, ruote-alternatore ed altro). Il tutto condito con il collaudato sistema di iniezione Common-Rail Multijet della Fiat, in grado di assicurare grandi prestazioni motoristiche al propulsore con consumi abbastanza parchi. I consumi dichiarati (per la differenza tra il dichiarato e la realtà si legga quest'altro post) dalla casa sono nell'ordine di 5,3 l/100 km nel ciclo urbano, 3,6 /100 km in quello extraurbano e 4,2 /100 km nel misto, con una media di emissioni Co2 di soli 111g/km.
Sotto il profilo tecnico si è di fronte ad un propulsore molto leggero, nell'ordine dei 130kg di peso, e compatto (lungo meno di mezzo metro ed alto 65 centimetri) nonché tecnologicamente all'avanguardia, tanto da essere omologato per la normativa Euro5 (i produttori per volere dell'Unione Europea devono produrre veicoli ecologici ed i limiti imposti in sede comunitaria vengono utilizzati per i blocchi del traffico, dunque chi non ha la Euro giusta rimane a piedi).
La velocità massima è di 165km/h ed ha una capacità di scatto 0-100km/h di 12,5 secondi. Certo, non è un fulmine di guerra, ma se si è scelta questa motorizzazione e non il benzina T-Jet da 100 cavalli ci sarà pure un motivo.
La trasmissione per questo modello è affidata all'anteriore con un cambio a cinque rapporti (in alternativa è disponibile il cambio robotizzato Dual Logic, di cui tratterò in un intervento apposito nella prossima settimana).

Allestimento
Sotto il profilo dell'allestimento si può dire che la Fiat Cinquecento rappresenta la chiave di volta nel miglioramento qualitativo dell'intero gruppo torinese. La vettura si presenta molto ben fatta e completa nelle dotazioni di serie. Plauso d'onore agli operai polacchi di Tichy. La versione Lounge offre di serie parecchi dispositivi per accrescere la comodità del veicolo. Si passa dal "Kit Cromo" (comprende inserti cromati sullo scarico, sulle maniglie di apertura interne, sul cambio, sulla guarnizione dei vetri laterali e sui paraurti) ai cerchi in lega 185/55 R15" e specchi retrovisori elettrici con verniciatura uguale a quella della carrozzeria. Si ha anche il tetto in vetro con tendina parasole.
La versione prevede anche tessuti specifici con volante rivestito in pelle e con comandi integrati per il sistema Blue&MeTM e per la radio. La radio si presenta con lettore Cd mp3 e presa esterna per il lettore iPod. Il climatizzatore è manuale (optional quello automatico) mentre il sedile anteriore lato guida è regolabile in altezza. Sul posteriore si ha il divanetto diviso a metà con sistema di ribaltamento.
SOLO per la versione con motore 1.4 T-Jet si ha di serie il dispositivo ESP, mentre per le altre versioni si ha come optional.
Non dimentichiamo che di serie, su tutte le versioni, ha anche sette airbag.


Opinioni
Fatta la ripassata alla guida, presente anche sul sito ufficiale Fiat, parliamo di opinioni. Quelle che fanno la differenza nella scelta di una vettura. Ho fatto delle ricerche in internet sul modello in questione e questo è il risultato.
La maggioranza delle opinioni raccolte in internet sulla Fiat Cinquecento si dimostra molto positiva, cosa che ha sicuramente decretato il successo commerciale del veicolo. I dati criticati sono necessariamente tre:

  • prezzo. Per molti è ritenuto eccessivo, tanto da paragonare il costo della Fiat Cinquecento con quello della Chevrolet Cruze (due categorie totalmente differenti), ma dai dati commerciali si dirette soddisfare almeno 300.000 guidatori/compratori della vettura.
  • Rumorosità motore. Il motore agli alti regimi fa sentire parecchio la sua voce, sebbene risieda ancora nei limiti di tolleranza dei vari guidatori trovati in internet. Un altra opinione riguarda i consumi, spremendo il motore pare che i consumi lievitino un poco troppo, ma la mia opinione è che: se prendi una vettura diesel con un motore così piccolo è perché fai tanti chilometri all'anno e vuoi risparmiare, se vuoi andare in pista o spremere un motore si deve prendere una vettura più grande con motore grosso e potente.
  • Elettronica di bordo. Il sistema di gestione degli Mp3 pare essere abbastanza complesso a detta di chi l'ha guidata mentre il lettore Cd non apprezza le asperità stradali, tanto da fermarsi con buche di entità anche modesta.
Se avete commenti o precisazioni, fateli sotto. Spero di aver dato un aiuto a chi vuole scegliere questa vettura.




24/07/09

Bugatti Bordeaux, salta la presentazione a Francoforte


Se l'Alfa Romeo propone il mix Milano.Torino (Mi.To.) e Milano per le proprie vetture perché non lasciare agli eredi automobilistici di Ettore Bugatti, italiano trasmigrato in Francia, la possibilità di chiamare una vetture Bordeaux? Ecco, si chiamerà così l'ennesima fuoriclasse francese, Bordeaux. Come una città.
Non sarà una normale vettura, come ci hanno insegnato gli ingegneri della Bugatti con la Veyron, bensì sarà un indomabile belva.
Pochi i dettagli fino a questo momento conosciuti, si percepisce la possibilità del travaso di tecnologia con il motore 8mila di cilindrata della Veyron finire sotto il cofano di questa nuova vettura. Mica, ci finisce un motore qualsiasi, la Veyron dispone di uno dei motori più assurdi fino a questo momento costruiti: 8.0 di cilindrata, 4 valvole per cilindro, 8 scarichi, 4 turbo, potenza specifica di 1001 cavalli, 16 cilindri, disposizione a VV (doppia V), coppia alla frizione 1250 Nm. Un bolide.
La nuova vettura avrà la fanaleria a ferro di cavallo, come la preferiva Ettore Bugatti, più il terzo stop verticale come nel caso della Bugatti 57SC Atlantic. Dovrebbe, in linea teorica, fare concorrenza alla Porsche Panamera per via della sua abitabilità superiore alla "sorellina", ma se costa quando la Veyron ed ha la stessa potenza si devono posizionare su due categorie diverse.
Si aspetta solo il lancio, posticipato dopo una serie di indiscrezione che la volevano a Francoforte, e le foto reali dopo i primi shoot.

X-bow, arriva il kit da 300 cavalli


La ABT Sportline lancia il kit per la X-bow, vettura a metà strada tra una motocicletta ed un automobile. Tanto più che è costruita dall'austriaca KTM.
L'auto è una roadster capace, nella sua versione originaria, di 240 cavalli ed ottime prestazioni corsaiole. Il diffetto è dover rinunciare praticamente a tutto, persino ai tergicristalli (il parabrezza è stato messo solo per motivi normativi, ma è minimale). Per la ABT 240 cavalli erano pochi ed ecco che il 2.0 TFSI è stato modificato per raggiungere la straordinaria cifra di 300 cavalli.
Ciò si traduce in un aumento di prestazioni considerevole, nell'ordine di mezzo secondo circa sullo scatto 0-100km/h per non parlare dell'allungo del motore e della coppia cresciuta da 310 a 400Nm.
Il kit è disponibile per tutte le autovetture Ktm X-bow ad un prezzo di €8,700.

Toyota Prius, il modello 2003 vale ancora tanto

Toyota prosegue la sua marcia nel settore dell'ibrido ecosostenibile, un poco bruttino ma ecologicamente corretto. Stiamo parlando della Toyota Prius, vettura divenuta famosa in tutto il globo come simbolo di un nuovo tipo di mobilità. La vettura è stata commercialmente un successo, tanto da aver raggiunto la sua terza edizione. Il seguente post è dedicato alla versione numero due, equipaggiata con motore 1.5 benzina da 78 cavalli a ciclo Atkinson (a differenza del ciclo normale, chiamato ciclo Otto, non è privilegiata l'erogazione di potenza bensì l'efficienza di combustione con conseguente abbassamento dei consumi) e con motore elettrico da 68 cavalli. Una vettura tanto rivoluzionaria da rimanere nella gamma Toyota ancora oggi. La casa, infatti, vuole tenerla in vendita, abbassandone il prezzo, per competere con i prezzi della Honda Insight. Veniamo ai dettagli.

Motore termico
Il propulsore termico ha una cubatura di un litro e mezzo, 1.5, ed ha come logica di funzionamento il ciclo Atkinson (una particolare procedura di utilizzo in grado di ottimizzare la combustione ed abbassare i consumi). La potenza massima è di 78 cavalli (57Kw) e con un picco di coppia a 115Nm, usufruibile a 4000 giri al minuto.
Vorrei spiegare meglio il funzionamento del ciclo Atkinson. Si tratta di gestire l'immissione combustibile e della massa d'aria all'interno della camera di scoppio attraverso la regolazione dell'apertura valvole. Quest'ultime rimangono aperte più del normale (riferimento: ciclo Otto) e per questo giogo di manovellismo si ha un rapporto di espansione superiore al rapporto di compressione, aumentando l'efficienza a scapito della potenza con grossi risparmi di combustibile (benzina). Maggiori dettagli si possono leggere direttamente su Wikipedia, ma potete anche visionare la sequenza animata presente a questo link.
Il propulsore è altresì equipaggiato per spegnersi alle soste semaforiche, per un ulteriore abbattimento dei consumi (salvo i casi in cui le batterie sono troppo scariche).

Motore elettrico e batterie
Il motore elettrico della Toyota Prius è in grado di erogare la bellezza di 68 cavalli e 400Nm di coppia tra 0 e 1200 giri al minuto (le grandi capacità di coppie dei motori elettrici sono note da tantissimo tempo e vengono sfruttate in tutti i campi). Le batterie sono al Ni-Mh, come nell'attuale serie, e sono equipaggiate con un modulo ad alta tensione per aumentare l'efficienza dell'interno pacchetto elettrico. Ciò ha consentito di abbassare un poco il peso complessivo degli accumulatori elettrici, circa 50 chilogrammi di peso.
Allo stato attuale il pacchetto batterie della Prius non è considerato il massimo della tecnologia, ma gode di un ottima affidabilità in caso di guasto o incidente stradale (minori i rischi di incendio) rispetto alle attuale batterie agli ioni di litio.
Il motore elettrico può funzionare da solo alle basse andature fino a quando le batterie non sono scariche (una ventina di chilometri di autonomia) oppure aiutare il motore termico nella ripresa (momento in cui la grande coppia del motore elettrico è importante) o quando serve la massima potenza. La vettura è equipaggiata anche con un sistema di recupero dell'energia (il Kers presente anche sulle vetture di Formula 1), per non buttare via niente.

Gestione dei due motori
La gestione dei due motori è affidata all'elettronica. Il motore elettrico fornisce spinta da fermo, in accelerazione e nei momenti in cui è necessaria la massima potenza mentre il motore termico entra in funzione solo dopo una certa velocità. La Toyota ha dato la possibilità ai guidatori di utilizzare la vettura con il solo motore elettrico, ma la scarsa capacità delle batterie non consente percorrenze superiori ai 2km con questo sistema. Forse in futuro si potranno avere delle evoluzioni tali da cambiare radicalmente la percorrenza elettrica di questo veicolo.
Il sistema prevede anche il funzionamento combinato dei due propulsori, abbassando i consumi in fase di accelerazione (quando serve tanta coppia ed il motore termico è in difficoltà) ed anche in fase di massima potenza (fino a quando le batterie non sono del tutto scariche, ovviamente). A velocità sostenute, quando è il solo motore termico a lavorare, vengono ricaricare le batterie del motore elettrico. La stessa cosa avviene nelle fasi di rilascio dell'acceleratore o nelle frenate (grazie al recupero dell'energia). Nelle andature urbane può funzionare anche il solo motore elettrico.
In inverno, quando le temperature sono rigide, l'avviamento avviene con il motore termico per riscaldare tutti i circuiti elettrici e solamente dopo si passa alle altre modalità. Anche l'impianto di climatizzazione è stato pensato dalla Toyota per ridurre i consumi, con la sua gestione affidata interamente all'elettronica.
Nel prossimo futuro ci saranno sicuramente molti altri sviluppi per questa tecnologia.

Estetica
La prima versione è stata dichiarata spartana, brutta o siluro. Per certi versi anche questa versione ottiene gli stessi richiami sebbene non sia molto spartana. Gli interni sono curati ed è dotata di tutti i comfort necessari. Dal lettore Cd agli airbag, passando per la climatizzazione ed il sedile posteriore sdoppiabile. Sul punto di vista estetico, si può dire che la forma aerodinamica la penalizza un poco. Il retrotreno a siluro non piace molto, specialmente in Europa, e la visibilità è penalizzata da uno spoiler piazzato sul lunotto allungato (vedi anche il caso della Honda Insight o dell'Audi A2). Fortunatamente la dotazione tecnologica sopperisce in parte a questo problema, con una telecamera con tanto di visione notturna per gli spostamenti in retromarcia (optional con il navigatore satellitare).


Accessori
L'auto ha praticamente tutto di serie, pure il computer di bordo touch screen con ampia superficie. L'unico vero optional acquistabile, a caro prezzo è il navigatore satellitare.

Opinioni
Le opinioni sulla Toyota Prius sono tante, ma le possiamo catalogare in quattro famiglie:

  • Famiglia tranquilla. La vettura piace, ha una discreta capacità di carico, consuma poca benzina, silenziosa e ben fatta. Ha tutti gli optional che servono.
  • Pendolari. La modalità elettrica, molto silenziosa e poco costosa, aiuta gli spostamenti nel traffico cittadino per raggiungere il posto di lavoro a poca distanza da casa. A distanze maggiori un poco di benzina consumata va anche bene. Le leggende metropolitane la vogliono letargica nel riprendere velocità sulle tangenziali, ma è l'unica vettura al mondo in grado di poter "veleggiare" non consumando carburante una volta presa velocità.
  • Dieselari. Perché prendere una vettura molto costosa, complessa costruttivamente parlando, quando si possono prendere dei buoni diesel a prezzi nettamente inferiori? La domanda se la pongono gli amanti del diesel. Molte vetture diesel al giorno d'oggi percorrono anche 20km con un litro di gasolio, hanno prestazioni migliori ed hanno anche gli stessi optional. Anche in termini di Co2 si ha la stessa impressione, salvo non dare importanza agli altri tipi di gas emessi ed anche alla rigenerazione del filtro antiparticolato (non sempre possibile negli spostamenti cittadini).
  • Piloti. Chi ama sgasare ai semafori, accelerare in autostrada per sorpassare tutti gli altri non deve scegliere assolutamente questa vettura: è fatta per i pigri, anche di portafoglio. Chi ama guidare, scendere tra le curve di montagna, sentire la coppia pulsare sotto le ruote non riuscirà mai ad apprezzare questa vettura. Non è questione di costi, è proprio questione di Dna. Quando faranno una bella Toyota Celica ibrida da 600 cavalli possiamo anche riparlarne, ma la Prius è "per famiglie".



Articolo revisionato a seguito di segnalazioni su "orrori" grammaticali presenti in pagina, chiedo venia.
Il presente articolo è stato corretto grazie anche alle precisazioni fornitemi Hibrid Sinergy Forum

Honda Civic 2.2 i-Cdti: bella accoppiata

Honda Civic 2.2 i-Cdti: un nome, una sicurezza. La casa giapponese ha lanciato da popo il restyling della vettura compatta, cambiandola poco nei dettagli e soprattutto aggiungendo un nuovo motore per il basso di gamma. Non ha toccato la perla della sua motorizzazione: il bel 2.2 turbo diesel, in grado di erogare la bellezza di 340Nm di coppia ed oltre 140 cavalli di potenza. Ma veniamo ai dettagli.

Motore
La Honda Civic 2.2 i-Cdti è una vettura molto completa, quasi perfetta sotto il profilo motoristico. Il propulsore, costruito in alluminio, spinge bene a qualsiasi regime rotativo, consentendo al guidatore di effettuare poche cambiate, anche quando deve effettuare un sorpasso in sesta marcia. Tutto grazie ad una corposa coppia di 340Nm a soli 2000 giri al minuto ed una potenza specifica di 140 cavalli a 4000rpm.
In assoluto la potenza non è il massimo della categoria, soprattutto confrontato alla cubatura, ma è la gradazione dell'erogazione ad esaltare le caratteristiche della vettura. Il connubio con il sei rapporti è eccezionale, tanto che la vettura scatta nel classico 0-100km/h in soli 8,6 secondi.
Chi si preoccupa dei consumi è avvisato: sembra un 1.6. Autonomia totale di circa 850 chilometri, per un consumo medio dichiarato di 5,1 litri ogni 100 chilometri (19,6 km/l), mentre per il consumo urbano si passa ai 15,2km/l (6,6litri/100km) e per quello extraurbano di soli 4,3l/100km (23,3 km/l).
Parlando di consumi reali dobbiamo sicuramente aggiungere qualcosa, ma ai 130km orari si è sui 15 km/l di consumo dichiarato dal computer di bordo. Insomma, non si spende un capitale in gasolio per questo particolare motore.
Parlare di cambiamenti tra la precedente versione, ante-restyling, e l'attuale non si può. I due motori sono identici, così come il corpo vettura non è lievitato di nulla.
Ultimi particolari fondamentali: il motore, secondo tutti gli utilizzatori letti in internet, si presenta molto silenzioso, quasi impercettibile.

Opinioni
Il parere tecnico è sempre un parere abbastanza sterile, perciò mi sono permesso di navigare un poco in internet per vedere cosa dicono i possessori di Honda Civic 2.2 i-Cdti sulla propria vettura. Non ho trovato una sola opinione negativa, salvo i casi in cui si parla di bollo auto, assicurazione e manutenzione.
Effettivamente è vero, la cubatura non aiuta questo propulsore, specie a fronte di motori più piccoli e meno onerosi sotto il profilo della manutenzione. Un aggiornamento sarebbe quasi necessario, ma sicuramente mamma Honda ci starà pensando.
Al giorno d'oggi esistono propulsori 1.6 con 120 cavalli di potenza per giungere fino a 190cv di motori con cilindrata di 1.9-2.0, mi riferisco al 1.6 Multijet Fiat (120cv e coppia di 320Nm a 1750rpm). Questi nuovi motori sono anche omologati Euro5.
Sotto il profilo della manutenzione leggo da tutte le parti che è meglio sostituire il primo olio intorno ai 10.000 chilometri per poi eseguire i tagliandi ogni 20.000 chilometri (nella media con tutte le altre case, sebbene ce ne siano alcune che chiedono il tagliando ogni 15.000 chilometri).
Sul fronte assicurazione e bollo: ricordatevi che è un 2.2 e non basta ricordare altro.

Il post verrà aggiornato nei prossimi giorni per inserire alcuni link correlati, riguarderanno gli allestimenti, le versioni a benzina i-Vtec (vi inserirò anche un bel filmato stanato su youtube di una Honda Civic Type R) e dei costi-benefici della conversione a GPL dei motori i-Vtec (con eventuali trucchetti stanati in internet). Restate aggiornati.

Articolo modificato, corretto e rivisto grazie a tutti i frequentatori del forum Honda Civic Team, che ringrazio fortemente per la loro collaborazione immediata.





23/07/09

Sv Motors fonde la 8c Competizione con la Corvette: nasce la Sv9 Competizione.

Per favore svegliatemi, è un incubo. Qualcuno si è messo in testa di unire la Corvette (conosciuta negli ambienti automobilistici anche come 'Vette) con una Alfa Romeo 8C Competizione. Il risultato di questa trasfusione di geni si chiama Sv9 Competizione. Io spero di non essere riuscito a tradurre bene, ma sinceramente mi fa impressione qualsiasi cosa che possa deturpare la sinfonia delle curve aresine. Specialmente se ci mettono sopra le rette di Detroit.
A livello telaistico si tratta di una Corvette, a livello di carrozzeria ed uso di materiali pregiati si può parlare benissimo di un Alfa 8C. Sotto il cofano il motore è quello della Corvette, con alcune modifiche agli scarichi ed alle prese d'aria per un aumento di potenza contenuto: 14HP, cavalli americani. Poi si è proceduto a mettere parecchi inserti in carbonio. I cambiamenti consentono di lanciare la vettura da 0 a 60 miglia orarie in 4 secondi netti, migliorando di tre decimi il vecchio tempo, per una velocità di punta stimata nell'ordine delle 190 miglia orarie. Corvettizione (storpiatura mia del nome Corvette e Competizione) migliora la frenata grazie a nuovi potenti dischi freno, capaci di fermare la vettura da 60mph in soli 33 metri. Il tutto con ampia scelta di optional e di colori da parte della ditta Sv Motors.
Foto da iMotormag

Porsche aumenta il capitale, Ford ottiene buoni risultati di gestione

Aggiornamento sul fronte finanziario delle principali case automobilistiche a seguito del post precedente (Porsche, Volkswagen, Fiat, Opel, Gm, Gaz, Magna, Baic e Rhj: i giganti dell'automobile scuotono le acque).
La Porsche nella riunione appena conclusasi ha deliberato sia la fusione con la Volkswagen ed il licenziamento dell'amministratore delegato, più il responsabile finanziario, ma ha anche deliberato, come ci informa Il Sole 24 ore, un aumento di capitale da almeno 5 miliardi di euro. Tutto questo per fare fronte al maxi indebitamento da oltre 10 miliardi di euro verificatosi per il tentativo di scalata a Volkswagen. Non è nota al momento attuale la composizione dei finanziatori per l'aumento di capitale i cui dettagli emergeranno in seguito.
Il cds, durato tutta la notte ha deliberato anche la vendita di una quota, non precisata la percentuale, ai fondi del Qatar.
Altra notizia appena battuta è che la Ford ha dichiarato utili per 2,3 miliardi di dollari a seguito della ristrutturazione del debito, ma ha ancora un utile operativo negativo per 414 milioni di dollari. Il risultato è migliore del previsto per gli analisti ed al momento attuale il titolo è oggetto di euforia in borsa. La Ford, si ricorda, è l'unica casa americana a NON aver chiesto interventi allo Stato sul fronte dei debiti.

Porsche, Volkswagen, Fiat, Opel, Gm, Gaz, Magna, Baic e Rhj: i giganti dell'automobile scuotono le acque

Giornata intensa sui mercati per quanto concerne il settore automotive. Tre grandi produttori europei sono sotto i riflettori per un totale di quasi sedici milioni di vetture prodotte e commercializzate l'anno. La Fiat è interessata dalla trimestrale di cassa e dai futuri obiettivi economici. La Porsche con la Volkswagen con i propositi di fusione e la Opel con il matrimonio complicato con Magna o una delle altre due contendenti: Rhj e Baic.
Iniziamo dalla Fiat, la trimestrale di cassa è andata abbastanza bene grazie agli incentivi governativi per le auto a basse emissioni presenti in quasi tutta Europa, situazione che agevola il produttore torinese per via della sua grande esperienza nel settore dei motori a bassi consumi e nelle vetture di piccola grandezza (vedi Panda, 500, Grande Punto). Tutti i dati della trimestrale di cassa li abbiamo spiegati in un post presentato nelle scorse ore (vedi Fiat: conti apposto, meno debiti più flusso di cassa). La giornata di oggi si apre con due notizie. La prima vede Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo, dichiarare l'inevitabilità di un eventuale scorporo del settore auto dal resto delle attività del gruppo (vedi settore agricolo, Cnh, e settore trasporto industriale, Iveco). La seconda vede il Lingotto interessato di operazioni di mercato per un prestito obligazionario benchmark, cosi lo definisce il Sole24ore, della durata di tre anni. Il prestito dovrebbe venire emesso dal settore finanziario del gruppo e completamente garantito da Fiat Spa.
Proseguendo sul fronte automotive passiamo in Germania, dove la situazione è molto più complicata. La famiglia Porsche-Pieche giocando su due tavoli (visto che è presente nel consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen) ha deciso per la fusione tra il marchio di auto sportive e l'auto del popolo. Il gioco è interessante per due aspetti. Il primo vede il siluramento di Wendelin Wiedeking, amministratore delegato fino a questa mattina, con una buona uscita da 50 milioni di euro (erano vere allora le voci di un possibile licenziamento milionario) di cui buona parte verranno destinati a beneficenza. Con lui va via anche Holger Härter, responsabile finanziario del gruppo, con una buona uscita di soli 12,5 milioni di euro. Al posto del vecchio amministratore delegato subbentra Michael Macht, attuale responsabile prodotto e dipendente POrsche dal 1990.
I due gruppi sfidano in questa maniera i timori di eccessiva fiscalità, calcolata nell'ordine di tre miliardi di euro, per consentire alla Porsche di pagare i propri debiti e di sopravvivere. Il produttore di auto sportive, infatti, ha tentato la scalata a Volkswagen nei mesi scorsi, ma la crisi economica e l'indebitamento eccessivo (oltre ad una diminuzione nelle vendite complessive) hanno fatto bloccare il progetto egemonico. Il tavolo sarebbe ancora aperto ad ulteriori colpi di scena.

Infine, si passa alla telenovela relativa a Opel, marchio tedesco conosciuto in tutta Europa per il suo prodotto e realizzatrice di almeno un paio di milioni di veicoli all'anno. Qui la partita è complicata e dura da mesi. In un primo momento erano tre gli attori al tavolo: Magna (con il supporto dei russi di Gaz e Sberbank); Fiat e Rhj (fondo di investimenti olandese legato all'americana Ripplewood). Poi Rhj e Fiat sono uscite di scena con la firma di un memorandum di intesa con Magna, ma adesso la situazione si infiamma. GM apre le porte della trattativa prima ai cinesi di Baic e adesso anche a Rhj, nuovamente sulla scena con una proposta giudicata interessante.
Magna ha reagito lanciato una proposta ultimatum, senza la cui firma si ritirerebbe dall'affare, mentre le altre due società sperano di accaparrarsi il marchio. GM, dal canto suo, in un primo momento ha giudicato come "interessante" la proposta Baic salvo avvicinarsi agli olandesi. Questi ultimi consentirebbero in un secondo momento, quando la crisi economica sarà passata, di riacquisire l'Opel. Insomma, la separazione con Gm sarebbe solamente temporanea.
L'accordo diviene difficoltoso anche a fronte delle prossime elezioni politiche tedesche, che vedono tutta la classe dirigenziale impegnata in trattative con questo o quell'altro partner sebbene ormai la preferenza per Magna sia manifesta da parte di quasi la totalità dello schieramento.
Chi vorrebbe vedere la Fiat nuovamente al tavolo può anche sperare, Marchionne stesso ha ribadito diverse volte che la proposta del Lingotto è ancora valida sebbene non siano intenzionati a migliorarla sotto nessun aspetto.

22/07/09

Bmw Serie 1 xDrive, prove di trazione integrale


E' stata beccata in flagranza la Bmw nel testare il prototipo di una Serie 1 prossima serie pesantemente camuffata. All'uscita dal Ring erano presenti i fotografi ed hanno immortalato la vettura da lontano. Pochi dettagli che, nonostante sia ancora tutto avvolto nel mistero, possono iniziare a far pettegolare gli amanti della Bmw.
Sulle ruote immortalate dall'obiettivo si notano dei sistemi digitali solitamente utilizzati per verificare la trazione alla ruota. Sono presenti sia al posteriore, luogo ove solitamente le auto made in Baviera scaricano la potenza, sia all'anteriore. Questo potrebbe far presumere molti appassionati in una possibile versione integrale della vettura con il sistema xDrive già conosciuto da tempo.
Ciò potrebbe essere, ma potrebbe anche non essere vero: nulla toglie che i dispositivi siano stati piazzati per depistare eventuali "spioni". Dunque pettegolare si, sperare anche, ma avere la certezza no.
Fonte: Worldcarfans

Golfino dopato: ecco il 1.4 turbo da 202 cavalli


Ok, capisco. Molti di voi hanno aperto il cofano dell'auto per vedere come può un millequattro spingersi a tanto. Lasciate perdere, non manca niente. Anzi, qualcosa manca: il turbo e varie cosucce settate apposta da Sportec Tweaks, preparatore di vetture. Questo ha preso il millequattro presente sotto il cofano della Golf e ci ha tirato fuori 200HP, circa 202 cavalli nostrani (se non ho sbagliato i calcoli, qualcuno ha delle formule affidabili?).
Mica maluccio, ha anche aumentato di qualcosa la coppia. Diciamo da 240Nm a 280Nm, giusto per dare quel poco di spinta che mancava ai bassi regimi. Il tutto settando il gioco valvole-iniettori e la centralina. (ironic mode active) Certo, se vogliamo parlare di prestazioni la differenza non si nota proprio. Da 0-100km/h da 8.2 secondi a 6.8 secondi, giusto la differenza tra me sui 100 metri e Pietro Mennea all'apice della forma. I 180 km/h si beccano con 3 secondi di anticipo, il tempo medio per acchiappare l'amante ancora nel letto (che ci stai a fare qua birbone, a casa!).
Certo, meglio avere per amico un benzinaio, o meglio avercelo sotto casa sarebbe un poco più comodo. Si passa dai 6,3 litri di consumo ogni cento chilometri ai 6,7 litri, ma la conversione richiede anche la benzina arricchita di ottani per funzionare. Il tutto con sospensioni, scarichi e freni rifatti per l'occasione per il Kit denominato Stage 1.
Fonte: Carscoop

Fiat: conti apposto, meno debiti e più flusso di cassa


Una bella notizia finanziaria va sempre commentata, lo apprendo dai vari media internazionali così come nazionali: la Fiat, colosso automobilistico nazionale, ha presentato i conti del secondo trimestre in ordine. Il passivo è diminuito da 6,6 miliardi di euro a 5,7 miliardi di euro, mentre il flusso di cassa è passato da un passivo di 48 milioni di euro ad un attivo di 310 milioni di euro. Le attese per la Fiat sono forti, specie dopo aver tentato l'assalto alla Opel ed essere riuscita a portare a casa la Chrysler. Gli analisti di Morgan Stanley si aspettano ottimi risultati sebbene questi siano minori rispetto a quelli annunciati dal Lingotto. Marchionne ad inizio anno ha assunto il concetto di poter portare la Fiat a soli 5miliardi di euro di debiti ed ad un flusso di cassa da un miliardo di euro. Insomma, una bella scommessa. Allo stato attuale a sei mesi dal rush finale si nota come la Fiat possa raggiungere l'obiettivo sul debito mentre su quello relativo al flusso di cassa si sia ben sotto al 50% dell'obiettivo finale. Ci sarà da lavorare.
Inoltre, il risultato operativo è stato raggiunto anche in considerazione degli ingenti aiuti di stato europei rappresentati dagli incentivi per le auto ecologiche, che stimolano la domanda di vetture a basso impatto ambientale. La Fiat in questo campo è leader da tempo, dunque per essa è facile raggiungere velocemente dei traguardi tanto ambiti.

Gallardo Polizia. Tutto il mondo ci invidia


Come sempre leggo un bel poco e sul sito Gtspirit è presente un bel complimento per la nostra Polizia di Stato, anzi per la Lamborghini di Stato. Il commento mi interessa tanto, visto che siamo alla seconda Lamborghini di Stato (la prima è stata rottamata dopo aver fatto oltre 300mila chilometri mi risulta e sostituita direttamente dalla casa). Si tratta proprio della sostituzione dell'auto con una nuova, una Lamborghini Gallardo LP560-4 Polizia. La vettura è stata dotata direttamente dalla casa di apposite sirene aerodinamiche e di tutto ciò che serve per poter espletare al meglio il proprio servizio. Come dice il sito si tratta "the only supercar you do not want to show up in your rear view mirror" (l'unica supercar che nessuno vorrebbe vedere nei propri specchietti retrovisori), io aggiungo: "specialmente se vai a 240 sull'autostrada".
La vettura è equipaggiata non solo aerodinamicamente, ma anche per il trasporto organi ed è stata data in dotazione a personale della Polizia appositamente addestrato dalla casa del Toro per la guida ad alta velocità. Che figata!

Lexus Hs250h, Toyota si inventa l'ibrido di lusso

Ibrido versione lusso. I cavalli non fanno la differenza, ma la fa il comfort ed i contenuti tecnologici. Si tratta della prima vettura ibrida dedicata di casa Lexus, marchio di lusso della Toyota in vendita sia in Europa sia negli Stati Uniti.
al momento l'ibrido è stato commercializzato negli Usa, ma ciò non toglie che presto verrà anche dalle nostre parti. Una vettura abbastanza costosa, con un prezzo iniziale di 34.200 dollari per giungere fino a 36,970 dollari nella versione meglio accessoriata, come informa il sito Carscoop.
Non si è badato agli accessori che comprendono le poltrone con inserti in pelle, cerchi da 17 pollici, 10 airbag (sì, dieci), impiando audio da 137 watt di potenza con caricatore di cd. Questo per la versione base. La versione premium, prevede sedili anteriori riscaldati e vendilati, cerchi in lega da 18 pollici, sensore di pioggia ed inserti in legno, memorie per la poltrona anteriore del guidatore (in modo che il guidatore abituale non deve riassettare la seduta dopo che l'ha guidata qualcun altro) ed altro ancora.

Sul fronte dei motori la HS250h prevede un motore benzina a ciclo Atkinson (motori a benzina dai ridotti consumi, grazie ad un particolare gioco valvole) da 2.4 litri di cubatura per una potenza specifica di 147HP più un motore elettrico da 40HP con trasmissione automatica CVT sull'anteriore.

Insomma, si è scelto per una potenza specifica maggiore della sorella Toyota, la Prius, ma non ci si è dimenticati di altro: come per esempio la possibilità di viaggiare solo con il motore elettrico per alcuni chilometri e fino ad una certa velocità.

21/07/09

Peugeout 207, arriva la versione "Economica" da 26km/l

Tempo di economie ed anche la Peugeout 2007, già conosciuta per la sua parsimonia, diviene oggetto di miglioramenti sul fronte dei consumi. In questo caso è Carscoop a mettere la lente sulle operazioni sotto e sopra pelle dei tecnici francesi sulla propria best-seller. La vettura ha subito di recente il restyling di mezza carriera ed ora vedrà una nuova versione degna di record. Non si tratta di una versione tutta dedicata, ma di affinamenti su quella di larga serie.
E' stata adottata una particolare gestione del motore diesel HDI da 90 cavalli in grado di consumare meno e mettere in ricircolo i gas esausti per eliminare le sostanze tossiche, abbattendo i consumi. Sono state adottate gomme Michelin a bassa resistenza al rotolamento, abbassato il corpo vettura di 5 millimetri con particolari accorgimenti aerodinamici (si è passati da 0,30 di Cx a 0,27). In ultimo il rapporto finale del motore, la quinta marcia, è stata allungata per consentire un più basso regime di rotazione a parità di velocità (a tutto discapito dell'eventuale ripresa in quinta marcia).
Ora la vettura è in grado di consumare solo 3,8 litri di gasolio ogni 100km nel ciclo misto (per quanto riguarda la discordanza tra consumi reali e consumi dichiarati si rimanda al post: Consumi auto sballati, siluriamo chi dice il falso) ovvero 26km/l. Mica male per un auto abbastanza confortevole e con una discreta abilità. Sul fronte emissioni CO2 il dato è inferiore ai 100grammi al chilometro, ovvero 99 grammi. Sul fronte prezzi si può solamente dire che in Inghilterra partirà da 12.995 sterline.

Fusione Porsche-Volkswagen: le tasse fanno saltare l'accordo

Ancora una notizia sconcertante colpisce il mondo dell'automotive ed ancora una volta lo apprendiamo dai siti stranieri specializzati nel settore. La possibile fusione tra Volkswagen e Porsche potrebbe non venire intrapresa dai due colossi. Il motivo della decisione è una forte imposizione fiscale, che colpirebbe il patrimonio dei due gruppi in un eventuale fusione. Si parla di oltre tre miliardi di euro. Risposte da parte dei due colossi al momento non sono state date, almeno per quanto proferisce Automotive News, vera bibbia del settore.
Certo è che nei prossimi giorni la Porsche vedrà impegnate le due famiglie controllanti, Porsche e Pieche, in un confronto aperto in seno al consiglio di amministrazione. L'oggetto della riunione è proprio la fusione con il colosso tedesco.
Concludendo, si deve dire che la reazione da parte dei mercati sul mancato affare è stata abbastanza forte. VW ha perso quasi venti euro di valore, una cifra vicino al 10% del capitale (9,2%), ed anche Porsche ha avuto ingenti perdite, il 7.9% a 47.80 euro di valore.
I membri del cda Porsche hanno anche smentito la possibile liquidazione milionaria dell'attuale Amministratore delegato. Una somma che, secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, si dovrebbe attestare sui 100 milioni di euro

20/07/09

Alfa Milano, nuove foto spia dalla catena di montaggio

In Italia siamo ancora a parlare delle prime immagini dell'Alfa Milano/149, quando all'estero possono ammirare delle nuove foto spia dalla catena di montaggio. Non mi sembra giusto, dunque ecco a voi le foto nella loro bellezza originaria. Si tratta di nuove foto dalla catena di montaggio, ancora una volta di bassa qualità, ma in questo caso ci sono dei particolari diversi. In primo luogo si vedono gli interni, fotografati dal posto di guida con il solito cellulare e si vede anche che la catena di produzione è all'opera, in quanto sono presenti delle persone ai bordi. Tutte non troppo riconoscibili.
La vettura, come è noto, è attesissima in Italia e nel mondo dell'automobilismo. Sarà l'erede della best-seller 147, ancora amata dagli automobilisti a quasi un decennio dalla sua prima uscita. La nuova versione verrà realizzata sulla piattaforma C-Evo, derivata dalla Fiat Bravo e per il momento sono noti solo i particolari relativi all'impianto motoristico. Questi saranno tutti turbo e ci saranno i Multiair a trainare la vettura per il comparto benzina.


















Fonte foto e notizia: Carscoop

Opel, Magna lancia l'ultimatum a GM

La firma sull'acquisizione Opel da parte di Magna continua a mietere puntate degne di una telenovela. Ora la Magna, società austriaca operante nel settore della componentistica, ha deciso di lanciare un ultimatum alla General Motors, controllante della casa tedesca, per chiudere l'affare. Autonews, autorevole sito di informazione sul mondo automobilistico in lingua inglese, ha portato a suffragio di questa ipotesi una singola fonte giornalistica tedesca, il Kommersant. La fonte vorrebbe una forte irritazione da parte russa (la Magna è supportata da Gaz e dalla banca russa pubblica d'affari Sberbank, con il sostegno anche del Cremlino) per il riavvicinamento di altri partner dopo il memorandum firmato nei mesi scorsi.
Negli ultimi giorni, il fondo americano d'investimenti Ripplewood ha deciso di lanciare una nuova proposta tramite la propria consociata europea Rhj. Inoltre, anche i cinesi si sono affacciati all'affare con una proposta giudicata "molto interessante" dai vertici Gm e disprezzata da parte di quelli sindacali tedeschi.
L'irritazione russa potrebbe portare, secondo quando appreso da Autonews, la Magna a formulare un ennesima proposta vincolante. La cui accettazione la porterebbe a uscire dal tavolo di concertazione per dedicarsi ad altre operazioni. Insomma, un vero e proprio ultimatum di cui si saprà di più nelle prossime ore.

Alfa 149 - Opel Astra, trova la differenza

Ma l'Alfa 149/Milano non somiglia un poco troppo alla prossima Opel Astra? Se l'è domandato il blog Carscoop a seguito delle moltissime indicazioni fornite dai lettori. Sotto accusa, ancora una volta, le foto della versione preserie (uscite misteriosamente dalla fabbrica e diffuse in internet alla velocità della luce) Il team mette in evidenza alcune similitudini tra le due vetture, frutto di due diversi team di design, nella visione laterale e nel posteriore. Notando, come siano simili e non uguali.
Certo, dopo i clamorosi casi di "scopiazzamento" non autorizzato da parte delle case cinesi (vedi caso Panda) si può parlare di plagio, ma penso che nella sostanza le due vetture siano differenti. Sul posteriore la forma complessiva è simile, ma divergente. Vedi la forma dei fanali e quella del porta targa, la scelta dell'apertura portellone ed anche la forma del lunotto. Tutti diversi.
Il laterale vede, invece, una posizione alternativa per lo specchietto tra le due, in più l'Alfa predilige la scelta della maniglia posteriore "annegata" mentre la tedesca sceglie un percorso tradizionale. La tedesca ha in più anche il terzo vetro posteriore mentre l'Alfa non lo prevede, così come in avanti ha un piccolo vetro tra il montante e lo specchietto.
Sotto la carrozzeria, poi, ci saranno parecchie differenze. Su questo ne sono sicuro.

19/07/09

Porsche-Volkswagen, una fusione da 8 miliardi

Secondo i quotidiani tedeschi siamo giunti alla redde rationem, alla resa dei conti finale. Il gruppo Porsche per riuscire ad acquisire Volkswagen si è indebitato troppo ed ora proprio VW è pronta all'acquisizione. Insomma, Davide voleva mangiare Golia, ma alla fine Golia ha prevalso. L'affermazione è giunta anche sull'autorevole quotidiano italiano, Il Sole 24 ore che pubblica la notizia nel quotidiano di ieri L'informazione vede anche il gruppo Porsche indebitato di dieci miliardi di euro nei confronti dei creditori, una somma troppo elevata per il piccolo gruppo di auto sportive. L'unica soluzione è la fusione con l'auto del popolo germanica.
La cosa per me è divertente. In passato le due marche tentarono di costruire una piccola autovettura, per la fascia alta veniva marchiata da Porsche mentre in quella bassa dalla VW. Non fu un grande successo.
In tempi recenti la Porsche ha usato molte volte la banca organi della VW per la Cayenne, soprattutto per il comparto motoristico, ed ancora oggi potrebbe farlo per quanto riguarda la Panamera.
Il giudizio finale dovrebbe arrivare il prossimo 28 luglio, quando è previsto un cda tra la famiglia Pieche e la famiglia Porsche, che detengono il possesso del marchio.