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26/07/11

Chevrolet Aveo, osso duro tra le compatte

La campagna prodotto aggressiva della Chevrolet l'ha portata ad essere una delle marche più apprezzate a livello europeo, grazie soprattutto ad un rapporto qualità/prezzo molto favorevole per i consumatori.

Una delle vetture più importanti dell'offerta del cravattino è sicuramente la Aveo, automobile compatta in grado di confrontarsi ad armi pari con le leader del settore, grazie ad un ottima combinazione di consumi favorevoli, allestimenti e prezzo chiavi in mano alla portata dell'automobilista comune.

 

Veniamo ai dati della vettura, partendo dal motore e dal telaio.

Motore e telaio. La Aveo monta un classico MacPherson all'avantreno abbinato ad un asse semi-indipendente al posteriore in grado di assicurare la corretta stabilità di guida alla vettura a tutte le velocità. La casa monta di serie sei airbag abbinati ad un Abs a quattro canali, in grado di assicurare la corretta assistenza alla frenata, ed al cruise control disponibile su tutti gli allestimenti. 

La vera rivoluzione è l'introduzione di una vera versione diesel nel parco motori. Fino a questo momento la propulsione era assicurata da due 1.2 aspirati benzina ed un 1.4 sempre benzina ed aspirato. I primi erogano 70 ed 86 cavalli (io per la filosofia che conoscete sono sempre propenso per un motore leggermente più elevato nell'erogazione e credo che il 1.2 86 cavalli sia l'idea per questo corpo vetture insieme al diesel) mentre il 1.4 arriva ad erogare 100 cavalli, abbastanza per assicurare un buon divertimento agli appassionati della guida un poco meno per la famiglia in cerca di una compatta da utilizzare tutti i giorni.

Il 1.2 di cui vi parlavo sopra, quello da 86 cavalli, è anche tra i più parchi della categoria, riuscendo a consumare appena 5,5l/100km ovvero 18.18km/l nel ciclo misto di omologazione (nel reale i consumi dovrebbero essere leggermente superiori).

Particolare interessante sul fronte della tecnica è l'adozione sulla Chevrolet Aveo del cambio automatico a sei rapporti progettato per essere in asse con l'albero a camme e per ridurre l'ingombro totale a tutto vantaggio dell'abitabilità della Aveo

Esterni. La parte più caratteristica in questo settore è sicuramente il frontale, reso aggressivo dalla casa e molto personale. I gruppi ottici sdoppiati e l'impostazione complessiva della calandra la fanno somigliare vagamente alle auto dei Transformers. La vista laterale poi regala un ulteriore soluzione elegante e sportiva allo stesso tempo ovvero la maniglia delle portiere posteriori nascosta, soluzione che la fa sembrare una tre porte a tutto vantaggio del dinamismo complessivo di questo lato. 

Interni. La Chevrolet Aveo mostra al suo interno una progettazione "americana" votata al comfort di bordo, grazie alle numerose tasche presenti nella plancia e nelle portiere, oltre ai portabicchieri, sempre utili in caso di coda o di lungo viaggio. Non mancano i comandi al volante, divenuti un must in tutte le categorie e necessari anche ai fini della sicurezza complessiva (così non si devono staccare le mani dal volante) mentre a livello di bagagliaio, con i divani abbassati è possibile stivare fino a 653 litri, mica male per un auto lunga 403,9 centimetri.



Articolo sponsorizzato

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Parodia pubblicità Ford Focus, lei sa fare tutto da sole tu?

Non ci sono parole per questa parodia, guardate il video e crepatevi dalle risate:



15/07/11

Mercato europa Giugno 2011: -8,1% con tutti i mercati negativi

Il clima di incertezza nell'Unione Europea si riscontra anche nel settore automobilistico, dove i dati diffusi oggi dall'ACEA dovrebbero far tremare i polsi ai finanzieri e politici del vecchio Continente: -8,1% su giugno 2010 ovvero 1.272.904 immatricolazioni contro le 1.385.815 dell'anno passato. Un dato sconfortante e che diviene ancora peggiore analizzando due fattori: in Europa a giugno nessun mercato ha superato la soglia del pareggio, anche la Germania ha segnato un -0,3% sebbene nel semestre l'andamento è stato positivo (+10,5%), mentre il secondo è il dato del 2009.
Quest'ultimo era già migliore del 2010 quando ci fu una contrazione del 6,2%, dunque il 2011 peggiora un dato già peggiorativo.
L'analisi per tutti i mercati occidentali dell'Unione Europea vede fare meglio l'Italia (-1,7%) e la già citata Germania mentre è un disastro in Francia (-12,6%), Regno Unito (-6,2%), Spagna (-31,4%). A fare lievemente meglio sono i nuovi mercati dove la media è -6%.
Un bagno di sangue che conferma le pessime condizioni di fiducia nei consumatori in tutta Europa e che potrebbe portare ripercussioni ovunque. In Italia il dato di giugno potrebbe essere visto come interlocutorio in attesa del vero film dell'orrore dei prossimi mesi ovvero quando andrà a regime la manovra fiscale con l'aumento dell'IPT, delle tariffe stradali ed autostradali, del bollo, delle assicurazioni e con l'aumento delle accise dal prossimo gennaio (Sciopero benzina, le accise ci stanno uccidendo e la riforma uccide gli esercenti). Tutti elementi che potrebbero portare al collasso il mercato auto nazionale.
Marche Italiane
Chi ama i dati di vendita dei nostri marchi italiani si legga un buon andamento di Alfa Romeo in tutta Europa con un aumento delle vendite del 22,48% e della Lancia, trainata dalla nuova Ypsilon (leggi: Lancia Ypsilon 0,9 Twinair 85 cv Oro o Lancia Ypsilon 1.3 16v Multijet 95cv Oro) con il +1,9%. Nel complesso il gruppo Fiat mantiene la quota di mercato europea del 7,3% e a livello di gruppo segna un -8,4% (-13,2% il marchio Fiat).
Il semestre viene chiuso con il -19,1% di immatricolazioni del Lingotto mentre Lancia registra un +13,7% ed Alfa Romeo un +48% (massimo incremento europeo per singolo marchio).

Auto divertimento, dimentica 6000 dollari sul tetto: i passanti glieli restituiscono

Inauguro con questo post un filone nuovo per il mio blog: fatti divertenti connessi alle automobili. Lo potrete trovare nella barra alta con il tag "Auto divertimento" in modo da non perdervi neppure una fatto.

Il primo evento di cui voglio parlarvi è di un automobilista sbadato di Melbourne (Australia) di cui ho letto in rete e la cui notizia è stata battuta da couriermail.co.au nella sua pagina web.
Il 44enne ha preso 6000 dollari in casa per pagare le rette scolastiche dei figli (care le rette in Australia) e prima di entrare in auto l'ha appoggiato sul tetto, dimenticandosene. Appena ha messo in modo ed ha accelerato il prezioso contante si è sparso per tutta la strada senza neppure accorgersene.
Solo dopo diversi minuti si è reso conto dell'errore ed è immediatamente tornato indietro, trovandosi al cospetto di una folla a caccia di banconote su tutta la strada. Una scena praticamente da film per uno spettatore esterno, drammatica per il malcapitato.
Fortunatamente in Australia doveva passare Babbo Natale ed il suo carico di generosità, in quando dopo le dovute spiegazioni dell'uomo la quasi totalità delle persone ha restituito il bottino. Solo uno si è categoricamente rifiutato, allontanandosi poi su un lussuoso Suv.
Io mi sono fatto quattro risate pensando a cosa avrei fatto personalmente, sarei tentato per la versione Scrooge (il ricco taccagno del racconto Canto di Natale attaccato ai soldi, ma anche il lieto fine non sarebbe male. Voi cosa fareste.

Citroen C3 Exclusive Style 1.4 75 cavalli e 1.1 60 cavalli GPL

La Citroen C3 è un auto molto bella, tra le più belle della categoria e con il pregio di essere ben fatta, cosa che non guasta mai. Sono leggermente di parte in questo commento, in quanto possessore di una C3 da un anno nella versione 1.6 Hdi 90cv Exclusive Style (leggi il post), sebbene abbia ravvisato dei problemi iniziali devo dire che sono rimasto abbastanza soddisfatto (Citroen Nuova C3, Exclusive Style 1.6 Hdi 90cv /problemi vari).
I consumi dopo 20mila chilometri percorsi in un anno si sono stabilizzati intorno ai 18,8-19,2km con un litro, niente male per una 90 cavalli sebbene la casa ne dichiarasse 23 se non erro. Non polemizziamo sui dati dichiarati.
Qui voglio scrivere sulla 1.4 benzina/Gpl nell'allestimento Exclusive GPL proposto dalla Citroen. Io per la verità al momento dell'acquisto, era dicembre 2009, ero tentato di sottoscrivere un contratto per questa versione, ma ho rinunciato per l'assenza di versioni turbo gpl e per la poca coppia motrice fornita dal 1.4 aspirato. Purtroppo sono stato viziato da mamma Alfa Romeo 147 con il suo 1.9 jtd da 115 cavalli e la coppia mostruosa che erogava e non riuscivo proprio a capire i motori benzina aspirati. Vabbè ricordi del passato.
In una situazione di caro carburanti il Gpl potrebbe essere un alternativa per ammortizzare le spese di gestione di una utilitaria, dunque potrebbe essere considerato da molte famiglie e così ho voluto riprendere alcune opinioni fatte in passato.
Il motore è sempre un aspirato, declinato sia in 1100cc sia in 1400cc di cilindrata, e potrebbe costituire una buona alternativa per chi viaggia in città e fa relativamente pochi chilometri all'anno.
Partendo dal motore che consiglierei ai miei amici, ovvero il 1400cc  di cilindrata 8 valvole (sebbene abbia dei costi di assicurazione e bollo leggermente superiori), si apprezza sicuramente la semplicità costruttiva del propulsore, non ci sono valvole variabili e neppure il turbo come già detto, e dunque la manutenzione dovrebbe risentirne positivamente. La potenza massima di 75 cavalli viene fornita a 5200 giri al minuto mentre la coppia massima di 118NM viene espressa a 3000 giri.
La capacità massima del serbatoio GPL è accreditata di 47 litri ed è posizionato nel vano della ruota di scorta (sostituita dal kit di riparazione). Sul fronte dei consumi GPL siamo nell'ordine di 7,8 litri / 100 km (12,81km/l) nel ciclo misto, mentre nel ciclo urbano ed extraurbano fa rispettivamente 10,3l/100km (9,71km/l) e 6,4l/100km (15,62km/l). Il fronte benzina è di 16,6km/l - 12,5km/l - 20,4km/l (misto - urbano - extraurbano). Chi cerca l'economia di esercizio solitamente non cerca le prestazioni (io non sono tra quelli), ma in ogni caso il 1.4 Gpl/benzina è accreditato di 159km/h di velocità massima e 16,4 secondi per passare da 0-100
Il 1100cc è, invece, accreditato di 60 cavalli a 5500 giri al minuto e di 94Nm a 3300 giri con consumi a GPL di 7,5l/100km nel ciclo misto (13,33km/l), 5,9l/100km nel ciclo extraurbano (16,95km/l) e 10,2l/100km nel ciclo urbano (9,80km/l) con serbatoio della stessa capienza e posizionamento. Il funzionamento a benzina è accreditato di consumi di 5,9 - 4,9 - 7,9 l/100km (rispettivamente misto, extraurbano e urbano, ossia 16,94, 20,40 e 12,66km/l).  
Ricordo a chi approccia per la prima volta al mondo GPL che i Gas Liquefatti hanno un potere calorifero minore del 30% rispetto alla benzina, da questo deriva il maggiore consumo relativo della vettura. I costi del carburante, però, sono molto minori ed un pieno di Gpl alla Citroen C3 costa oggi 15 luglio 2011 mediamente 33,37 euro (prezzo medio 0,71 su dati prezzibenzina.it) per un autonomia di 600 chilometri per la 1400 (0,055 euro al chilometro) e di 620 per la 1100 (0,053 euro al chilometro). Parliamo ovviamente di dati calcolati sul dichiarato, credo che i dieci a litro nel consumo medio siano fattibili comunque. 
I costi chilometrici di questi due motori Gpl, nel funzionamento a gas ovviamente, sono inferiori al mio 1.6Hdi 90 cavalli, in quanto il mio diesel registra al prezzo odierno 0,064 euro al chilometro (prezzo medio diesel da prezzibenzina.it) con il valore del ciclo misto dichiarato dalla casa. Se prendessi il valore effettivo registrato da me (19,2km/l) sarebbe di 0,078 euro al chilometro. A questo bisogna aggiungere la manutenzione per un motore diesel ed i costi maggiori in assicurazione (90 cavalli a confronto di 75 e 60) e di bollo.


Veniamo all'allestimento, importante anch'egli.
Come in precedenza ho scelto l'Exclusive Style perché è quello che da più accessori di serie ed è relativamente economo nell'acquisto. Ho personalmente inserito il Connecting Box per il bluetooth ed colore nero perlato per tenere il prezzo sul metallizzato in generale (i colori pastello sono richiesti meno), poi ho messo pure il bracciolo anteriore e la porta USB per arrivare ad un prezzo di 18700 euro per la 1400cc e 17920 per la 1100cc 

Lancia Ypsilon 0,9 Twinair 85 cv Oro

La presentazione della Lancia Ypsilon fatta ieri era incompleta (leggi: Lancia Ypsilon 1.3 16v Multijet 95cv Oro), me ne scuso. Ho dimenticato di dire che dopo tre generazioni trascorse e quasi trent'anni di vendite nello storico la Ypsilon perde la configurazione tre porte per divenire a cinque porte.
Una rivoluzione così importante doveva essere menzionata e devo chiedere scusa per la dimenticanza.
Venendo al quotidiano. Oggi vi presento la 0,9 Twinair 85 cavalli Oro ovvero il motore premiato nella rassegna Best Engine of the yer come più ecologico dell'anno (Best Green Engine of the Year 2011: il TwinAir). 
La versione in oggetto è stata portata al debutto dalla Fiat 500 ed il Lingotto ha deciso di realizzare un allestimento omonimo per lanciarla per bene sul mercato, sebbene pare non sia andata troppo bene per via dello scetticismo dimostrato dal pubblico.
Il bicilindrico Twinair in futuro potrebbe eliminare parte della produzione FIRE della FPT in quanto il prossimo anno è prevista l'introduzione della versione da 69 cavalli aspirata con la nuova generazione della Fiat Panda (che potrebbe soppiantare il 1.2 8 valvole FIRE EVO da 69 cavalli presente attualmente nell'offerta della Lancia Ypsilon).
Chi volesse saperne di più dell'allestimento oro può rifarsi al link di ieri Lancia Ypsilon 1.3 16v Multijet 95cv Oro, in quanto è una semplice differenza motoristica, qui mi dedicherò alle informazioni apprese qui e là in merito al bicilindrico Twinair ed alle capacità dinamiche della Lancia Ypsilon.
Il modello un poco ovunque è accreditato di un rollio abbastanza accentuato per via di una impostazione nel comparto sospensioni più votato al comfort che alla sportività, ma non sono stati evidenziati problemi di sicurezza per gli occupanti e grazie ai dispositivi elettronici di sicurezza la vettura risulta facile da interpretare a tutte le andature.
Sul fronte del motore si evidenzia ancora una certa propensione a lavorare in alto per il motore 0,9 Twinair, oltre i 3000 giri, cosa che non agevola il contenimento dei consumi e che costringe il guidatore a lavorare di frizione e cambio per mantenere il propulsore in tiro. Niente di preoccupante per chi viaggia ad andature cittadine, ma nei ritmi crescenti delle statali si rischia di dover richiamare le marce più basse per effettuare un sorpasso.
Per un bicilindrico turbo di queste dimensioni dover dichiarare un ottimo allungo fino a 5.500 giri al minuto è sempre un buon merito ed il Twinair ce l'ha tutto. Ricordo infine, che il Twinair ha un dispositivo in grado di tagliare parte della coppia nell'uso cittadino per migliorare i consumi in questa tipologia di utilizzo (una specie di manettino Dna come quelli presenti sulle Alfa Romeo, ma votato alla sola ecologia). Grazie a questa modalità il Twinair è accreditato di soli 99g/km di Co2 nella versione manuale mentre con il cambio semi-automatico Dolce Far Niente (DFN) si scende a 97g/km.
Veniamo alle prestazioni pure ed ai consumi dichiarati dalla Lancia per il modello Ypsilon 0.9 Twinair 16v 85 cavalli.
La casa dichiara consumi nel ciclo combinato di 4,2 litri per 100km (23,8km/l) ovvero 99g/km di Co2, valori di tutto rispetto ed ai vertici della categoria, mentre nel ciclo urbano ed extraurbano sono rispettivamente di 5l/100km e 3,8l/100km (20km/l e 26,31km/l). Ricordo che sono consumi dichiarati e che possono differire anche del 45% rispetto all'uso reale, tutto dipende dalle strade percorse, dal carico, dagli accessori utilizzati e dalla tipologia di guida adottata (io non riuscirei ad andare oltre i 16km/l per mia colpa).
Capitolo prestazioni. Gli appassionati sanno che lo 0-100km/h conta relativamente, ma è sempre un dato interessante e viene coperto dalla Lancia Ypsilon in questa configurazione in 11,9 secondi per una velocità massima di 176km/h. La potenza massima di 85 cavalli viene espressa a 5500 giri al minuto mentre la coppia di 145NM a 1900 giri al minuto, entrambi valori elevati grazie al sistema Multiair per le valvole di aspirazione ed all'utilizzo del turbo.
Ricordo che la Fiat Power Train ha progettato questo propulsore anche per l'utilizzo a Metano e per l'uso dell'ibrido elettrico, se la prima è poco probabile per la presenza in gamma del 1.2 8v 67cv EcoChic a Gpl (la Lancia fino a questo momento ha sempre preferito questo gas al metano) la seconda potrebbe essere un evoluzione per l'abbattimento delle emissioni medie della gamma Lancia. Quest'ultima con la prossima introduzione dei prodotti provenienti dalla Chrysler rischia di salire di parecchio. Attendiamo.



14/07/11

Meteore o promesse del futuro? Eolo Car

Voglio partire da qui per una rubrica di interessanti sviluppi tecnici e tecnologici in campo automotive, sviluppi ancora sperimentali e che in qualche caso possono rappresentare delle vere e proprie meteore del settore mobilità senza alcuna possibilità di industrializzazione in futuro.
La prima interessante valutazione riguarda la Eolo car, vettura ad aria compressa, di cui si parla da anni e che non è ancora arrivata sulle nostre strade. Era il 2001 quando Guy Nègre presentò il primo prototipo al Motorshow di Bologna, ma già dal 1997 si parla della messa in produzione del veicolo.
Nel 2005 la MDI, proprietaria del brevetto, ha licenziato tutti gli operai ed ad oggi non è conosciuta nessuna produzione industriale della Eolo car, sebbene la Tata Motors abbia acquisito i diritti di produzione nel 2008.
I principali difetti furono il congelamento delle parti meccaniche dovuto all'espansione dell'aria. Questa, infatti nel passare da 300 bar di pressione alla pressione atmosferica si espande rapidamente e ghiaccia la condensa presente nel motore (usare aria essiccata non cambia di molto la situazione), rendendolo inutilizzabile dopo pochi minuti di utilizzo. Inoltre i motori non generano molta potenza e la struttura meccanica dell'intero veicolo per questo deve essere fatta in fibra leggera di vetro, che non difende bene gli occupanti da eventuali urti.
I vantaggi sarebbero nel basso costo di esercizio, appena 77 centesimi di euro per 100 chilometri (0,0077 euro al chilometro quando la migliore diesel sul mercato dichiara 3,1 litri ogni 100 chilometri ovvero 32,25km/l ossia 0,044 euro al chilometro) e nella semplicità costruttiva.
Vi propongo un video di qualche anno fa trovato su Youtube, è del programma Geo&Geo. Mi dispiace solo che facciano vedere solo i pro di questo modello e non discutano anche delle parti nevralgiche in modo da avere una panoramica maggiore.


Lancia Ypsilon 1.3 16v Multijet 95cv Oro

La nuova generazione della Lancia Ypsilon è stata lanciata e già la sua presenza ha già fatto registrare gioie e dolori. La prima è per le vendite ritenute lusinghiere, sebbene dati consolidati dopo le prime giornale di Porte Aperte non ne siano circolati, e la seconda per la polemica inerente la mancanza di sobrietà nella pubblicità con Vincent Cassel (vedi lo spot) in un momento di crisi per l'intera nazione.
Mi disse un politico affermato una volta "Parlane bene, parlane male basta che di me ne parliate", credo che anche per la Ypsilon possa valere un discorso analogo, tanto più che lo spot è rimasto nella mente di un poco tutti gli italiani.
L'articolo che vi propino adesso riguarda l'allestimento che, secondo me, è quello più adatto alle esigenze degli automobilisti medi italiani ovvero la Lancia Ypsilon 1.3 16 valvole Multijet II da 95 cavalli. Inizialmente volevo scrivere un articolo sulla versione a Gpl, ma per il momento non è ancora disponibile e verrà affiancata alle motorizzazioni 1.2 8 valvole 69 cavalli benzina FIRE EVO, 1.3 diesel Multijet II da 95 cavalli e 850 bicilindrito Twinair da 85 cavalli.
Come avrete notato seguendo questo blog non sono molto amante delle motorizzazioni di base e prediligo le versioni diesel alle benzina, ma in questo caso sono stato quasi costretto per forza di cose. Il 1.2 FIRE EVO 8 valvole con 69 cavalli è sempre stato un ottimo motore, reattivo, affidabile e relativamente parco nei consumi, ma nonostante abbiano aggiunto il dispositivo Start&Stop che promette di tagliare i consumi del 5% non credo possa costituire la più valida alternativa per chi percorre una certa distanza e per un auto PREMIUM vuole un pochetto di brio. Lo potrà essere per chi vuole la Ypsilon, non percorre tanta strada e deve tagliare i costi di gestione al minimo.
Il motore benzina Twinair 16 valvole da 85 cavalli è un ottimo motore e mi ripropongo di analizzarlo più avanti quando ci saranno maggiori informazioni sul suo funzionamento sulla Lancia Ypsilon.
Il 1.3 Multijet credo sia il più adatto per questa auto, è un motore affidabile, rotondo, parco nei consumi e con l'iniezione Multijet II (assicura fino a 8 iniezioni per ciclo) pare aver diminuito anche la rumorosità. I 95 cavalli possono essere un problema sul fronte bollo ed assicurazione (vedi Sciopero benzina, le accise ci stanno uccidendo e la riforma uccide gli esercenti), ma se si fanno molti chilometri sono ampiamente ripagati.
Sul fronte tecnico la Ypsilon è molto classica, affina la piattaforma della Fiat Panda attuale e che costituirà l'architettura della prossima generazione, riuscendo a contenere i pesi in soli 965 chilogrammi con ingombri nell'ordine di 384 centimetri di lunghezza per 167 di larghezza e 152 di altezza, parametri vicini alla nuova Toyota Yaris tra l'altro. Con un passo di 239 centimetri dovrebbe, tra l'altro, assicurare un ottimo compromesso tra abitabilità, bagagliaio (245 litri con i sedili alzati) e doti dinamiche della vettura.
Il Multijet II nel cofano della Lancia Ypsilon eroga 95 cavalli a 4000 giri e 200Nm a 1500 giri al minuti, in grado di spingere la vettura fino a 183km/h e di consumare appena 3,2 litri per 100 chilometri nel ciclo misto di omologazione (31,25km/l), valori ai vertici della categoria.
L'allestimento Oro prevede di serie le dotazioni della versione base Silver (volante regolabile in altezza e profondità, sedile posteriore sdoppiato, apertura automatica delle portiere, cerchi in lamiera da 15", vetri elettrici anteriori, interni in tessuto e predisposizione autoradio) a cui aggiunge la radio con CD/Mp3, , specchietti retrovisori elettrici, volante e cambio in pelle, climatizzatore manuale, selleria in tessuto Castiglio ed il pack Comfort.
Ho provveduto a fare un paio di configurazioni online dell'auto, giusto per rendermi conto di cosa si potesse aggiungere dal listino accessori di importante, ho aggiunto i cerchi in lega da 15" per un mio gusto estetico (non capisco perché la versione intermedia non li dia di serie come su altre case automobilistiche, anche generaliste), il sistema Blue&Me (include la presa Aux/USB ed il bluetooth, credo che vada incluso nell'acquisto dell'auto sempre che non lo si abbia già per un altra auto e si voglia giustamente riciclare), il Safe Lock, la verniciatura bicolore (è uno degli accessori più divertenti della Lancia Ypsilon e caratteristici), i sensori di parcheggio posteriori, airbag laterali anteriori (mi dispiace che non siano di serie su tutte le vetture) e fendinebbia (di serie sulla Platino). Fatti i conti ci vogliono 18.370 euro.
Abbastanza per una versione intermedia ed è da notare come cerchi in lega, fendinebbia anteriori e poggiatesta posteriori siano di serie solamente sulla top di gamma Platinum al momento.
Infine, voglio segnalare una particolare discussione letta su Autopareri, dove un iscritto ha paragonato la vecchia generazione con l'odierna e ne è venuta fuori un interessante discussione.
(Ho anche parlato del 0.9 Twinair, leggi l'articolo: Lancia Ypsilon 0,9 Twinair 85 cv Oro)

Sciopero benzina, le accise ci stanno uccidendo e la riforma uccide gli esercenti

Oggi dalle ore 13 di oggi fino a domani mattina alle ore 14 le stazioni di servizio Agip/Eni saranno chiuse per contestare la riforma messa in atto dal Governo italiano in merito alla distribuzione di carburanti.
Chi dovesse fare rifornimento dovrà organizzare un alternativa, specialmente gli utenti delle autostrade italiane in quanto lo sciopero è per tutta la rete nazionale del cane a sei zampe.
Lo sciopero di oggi non sarà l'unico, ma sarà bissato da tutti i distributori di carburanti il prossimo 27 e 28 luglio salvo cambiamenti dell'ultimo secondo. Quelle date potrebbero costituire un vero problema per la rete stradale ed autostradale italiana in quanto in quei giorni è previsto l'esodo per le vacanze estive (molti si sposteranno il sabato e la domenica, ma altri preferiscono partire dopo il fine settimana).
L'astensione dal lavoro è stata voluta dalla Faib Confesercenti - Fegica Cisl in quanto il progetto governativo di riforma del sistema di distribuzione non piace per niente agli operatori del settore.
Il Governo per la precisione vorrebbe diminuire il numero di aree di servizio sul territorio nazionale, in quanto l'eccessiva capillarietà e le dimensioni piccole degli impianti non consentono economie di scala nella distribuzione dei carburanti. Ciò si aggiunge l'estensione del fai da tè su tutte le aree di servizio presenti sul territorio nazionale e la possibilità per gli esercenti di far derivare il proprio reddito anche da altri settori, ovvero tramite la vendita di giornali, caramelle e generi di consumo in modo da poter abbassare i margini di guadagno sui carburanti.
La federazione dei benzinai ha varato una controproposta, che è stata anche adottata da alcuni parlamentari, ma il dibattito è per il momento molto acceso e renderà sicuramente la vita orrenda per gli automobilisti.
Già ora si pagano i carburanti più cari d'Europa, specialmente al Sud. Quasi 1,7 euro al litro per la verde e punte fino ad 1,55 per il diesel al Mezzogiorno. Un prezzo che doveva discendere grazie all'intervento della AIE, agenzia formata dalle nazioni Occidentali per tenere sottocontrollo i prezzi dei carburanti, che ha deciso di immettere milioni di barili di scorte sul mercato per calmierare l'aumento dei prezzi a livello internazionale. Tale pratica è stata purtroppo inficiata in Italia dall'accisa per l'emergenza immigrati (quasi cinque centesimi) e dall'accisa per sostenere la cultura (un centesimo al litro).
Troppo!
Aggiungiamoci l'aumento dell'IPT, imposta provinciale di trascrizione, e l'introduzione del superbollo (a proposito a quanti cavalli hanno deciso di metterlo alla fine, oltre trecento o 170?), che non faranno l'allegria degli italiani.
Aggiungiamoci l'aumento della RCA a livelli astronomici. Quest'ultima dicono le agenzie di assicurazione è lievitata a livello nazionale di solo qualche punto percentuale nell'ultimo anno. Io non so voi, ma a me personalmente è aumentata di quasi il 40%. Sono passato da circa 1000 euro all'anno per la mia Citroen C3 1.6 Hdi 90cv a quasi 1400 euro (prima rata di 670 euro, attendo la seconda).
Le assicurazioni da quello che ho capito aumentano perché sono terrone e faccio gli incidenti abusivamente, sebbene non ne abbia mai fatto uno in vita mia e l'intera mia famiglia ha subito l'ultimo ed unico incidente sedici anni fa senza colpa; perché hanno deciso di far aumentare il capitale sociale delle compagnie assicuratrici per evitare il fallimento delle stesse; per l'aumento del massimale imposto dall'Europa. Tra tutte e tre credo che la prima sia quella più sensata, voi cosa ne pensate?
Fatti i calcoli, la mia auto dal primo anno di vita ha subito un aumento di costi di gestione (assicurazione più carburante) di 642 euro all'anno senza contare il costo del bollo, che per il momento non ho ancora calcolato.
Le accise mi stanno uccidendo, non ne posso più. Io per andare da un punto all'altro della Provincia di Caserta sono costretto ad usare il mezzo privato per le inefficienze del sistema trasporti pubblico, che non esiste, e tirando proprio la cinghia riesco a fare appena 20.000 chilometri all'anno. L'auto mi costa 1500 euro all'anno di carburanti più i 1400 euro di assicurazione, ci devo aggiungere i tagliandi e l'eventuale manutenzione oltre al bollo. Ci vogliono quasi 3500 euro all'anno se tutto va bene. Troppo!
Poi dite che uno fa le frodi, che ci specula o che in Campania girano auto da terzo mondo, scolorite, con i paraurti ammaccati, senza finestrini o senza assicurazione o bollo. Fatevi un paio di calcoli e ditemi la vostra.

13/07/11

Bmw Serie 1, ancora hatch ancora posteriore

La sfida nel segmento C, premium o meno, è prossimo a vedere guerreggiare tutte le candidate ad armi pari. Le vecchie generazioni del settore più importante del mercato sono ormai in via di smantellamento completo (sono entrate sul mercato da poco le best-seller Opel Astra e Volkswagen Golf, la Alfa Romeo Giulietta ed a breve ci sarà la nuova Audi A3) e con l'uscita di scena della precedente Serie 1 hatchback il quadro è quasi completo.
La casa bavarese ha evoluto il modello più piccolo della sua gamma nel rispetto della tradizione del marchio e introducendo le evoluzioni del family-feeling dell'intera gamma.
Il frontale adotta la curvatura della Serie 5 con fari allungati  e doppio rene in bella evidenza. Il cofano adotta quattro curvature tra la calandra ed il parabrezza, creando tensione nel gioco delle dimensioni e, grazie alla larghezza complessiva della vettura, manifestando una presenza ben al di là delle effettive dimensioni.
Il retrotreno è stato accusato di banalità da buona parte degli internauti appassionati del settore. I fai non toccano più il lunotto e si accenna ad un terzo volume per dare maggiore volumetria al bagagliaio.
Nel complesso la vettura non risulta snaturata rispetto alle origini, ma si orienta in una lecita evoluzione della specie.
I cultori del marchio non dovranno gridare allo scandalo mentre per chi non ha mai letto qualcosa sulla Serie 1 sarà una rivoluzione: l'auto è ancora a trazione posteriore. Lo ripeto è a trazione posteriore. Magari così qualche acquirente capirà dove mettere le catene da neve (in rete circolano foto con questi accessori all'anteriore sulle Bmw Serie 1).
Motore e Tecnica
Partiamo dalla tecnica. La trazione posteriore con annesso motore longitudinale, scatola box e asse di trasmissione ha un equilibrio dei pesi pressoché perfetto, 50:50, e per la nuova versione della Bmw Serie 1 la casa ha deciso di regalare una dotazione tecnicamente avanzata per la "scatola magica". Il Gear-Box prevede in opzione il cambio automatico ad otto rapporti, in grado di assicurare il giusto compromesso tra contenimento della spesa al distributore e prestazioni. I motori, inoltre ricevono in dotazione il sistema Start&Stop, ottimo per abbattere i consumi nei cicli di omologazione urbani un poco meno per chi ci aveva creduto all'acquisto dell'auto (il consumo scende di pochissimo ed è influenzato da parecchi fattori per un suo corretto funzionamento).
Sul fronte sospensivo non ci sono rivoluzioni: doppio snodo all'anteriore e posteriore a cinque bracci; il meglio in fatto di feeling di guida in questo settore. Rivoluzione invece sul fronte dello sterzo, dove Bmw ha deciso di abbandonare il sistema idraulico in favore di un comando elettroattuato (diminuisce il peso del sistema e assorbe energia solo quando si usa il volante). 
Carico di tecnologie anche per la sicurezza passiva ed attiva del veicolo. La casa bavarese ha montato il Beam Assist sul modello, ovvero un dispositivo in grado di rilevare le fonti luminose dinanzi all'abitacolo e regolare di conseguenza il fascio di luce dei proiettori (così si evita di accecare qualcuno e si riesce ad illuminare meglio la strada) ed anche il dispositivo per regolare il fascio di luce in curva, in modo da illuminare la parte interna del tracciato ed individuare eventuali pericoli. Non è finita. Ci sono avvisatori acustici anticollisione ed anche quelli per evitare il superamento della corsia involontariamente (presente anche sulla Ford Focus di cui vi ho parlato l'altro giorno), cruise control in grado di frenare automaticamente e limitatore elettronico della velocità. 
Completano la dotazione tecnologica i dispositivi di connessione ad internet e l'impianto audio evoluto in grado di riprodurre le stazioni anche via web, insieme alla possibilità di connettersi ai social network Facebook e Twitter.
Ed ora eccoci all'appuntamento più importante, i motori. La casa bavarese conferma le indiscrezioni e porta al debutto tutte motorizzazioni turbocompresse con l'elite della propria tecnologia. Io personalmente adotterei un 116d per chi bada ai costi di gestazione (bollo, assicurazione e carburante in primis) e ad un 120d per chi non ha senso del pudore (184cavalli sono buoni per il drifting, in aree protette ovviamente).
Partiamo dai benzina il 116i monta un turbo twinscroll ed ha una cilindrata di 1598cc in grado di assicurare 136 cavalli già a 4400 giri al minuto ed una coppia massima di 220Nm da 1350 a 4300 giri al minuto. Quasi le prestazioni di un diesel (come punto di massima potenza e di coppia massima) con la possibilità di allungo di un benzina. Questa versione copre il classico 0-100 in appena 8,5 secondi e tocca i 210km/h. Emissioni e consumi dichiarati sono inclusi tra 128/132 g/km e 5,5l/100km (18,18km/l) e 5,7l/100km (17,54km/l) a seconda della gommatura selezionata.
Il motore più potente per l'offerta a benzina è per il momento il 118i con la stessa cubatura, ma che raggiunge i 170 cavalli a 4800 giri ed i 250Nm tra i 1500 e 4500 rpm. Anche in questo caso è da sottolineare come siano prestazioni di tutto rispetto, specialmente per la curva di coppia. Lo 0-100 scenda a 7,4 secondi e la velocità massima tocca i 225km/h con consumi dichiarati di 5,8 l/100km o 5,9 l/100km (17,24km/l o 16,94km/l).
La Bmw per gli amanti del gasolio fornisce ben tre offerte, partendo dalla 116d per arrivare alla 120d tutte derivanti dal motore da 1955cc di cubatura.
Il 116d (credo sia il più adatto per chi voglia contenere i costi) è dotato di nuovi iniettori common-rail in grado di sparare il carburante alla pressione di 1600bar ed assicurare 116 cavalli a 4000 giri (260Nm di coppia tra 1750 a 2500 giri al minuto) con consumi relativamente bassi: 4,3 - 4,5 l/100km (rispettivamente 23,25km/l o 22,22km/l). Lo 0-100 solo in questo caso supera i dieci secondi a 10,3 con velocità massima di 200km/h.
Il 118d, il motore con il miglior rapporto prestazioni/costi della gamma diesel per il mio parere, eroga 143 cavalli a 4000 giri e 320Nm di coppia tra 1750 e 2500 giri al minuto con consumi dichiarati di 4,4 - 4,5 l/100km (22,72km/l o 22,22km/l). Lo 0-100 è coperto in 8,9 secondi e raggiunge la velocità massima di 212km/h.
L'ultimo motore è il 120d, quello con le maggiori prestazioni (grazie ad un impianto common-rail a 1800bar), ovvero 184 cavalli a 4000 giri e 380Nm di coppia massima tra 1750 e 2750 rpm. Lo 0-100 viene letteralmente bruciato in 7,2 secondi e raggiunge i 228km/h di punta massima. I consumi dichiarati sono racchiusi tra i 4,5 ed i 4,6 l/100km (22,22km/l o 21,73km/l).
Come sempre vi ricordo che i consumi dichiarati sono virtuali, nell'uso reale i consumi sono molto maggiori.
Chi volesse prendersi la briga di capire quanto gli costerebbe la Bmw Serie 1 potrebbe andare sul configuratore online mentre i prezzi del listino italiano sono i seguenti:
Bmw116i: 26.800 euro
Bmw 116i Sport: 28.950 euro
Bmw 116i Urban: 28.950 euro
Bmw 118i: 28.900 euro
Bmw 118i Sport: 31.050 euro
Bmw 118i Urban: 31.050 euro
Bmw 116d: 27.650 euro
Bmw 116d Sport: 29.800 euro
Bmw 116d Urban: 29.800 euro
Bmw 118d: 29.500 euro
Bmw 118d Sport: 31.650 euro
Bmw 118d Urban: 31.650 euro
Bmw 120d: 31.700 euro
Bmw 120d Sport: 33.850 euro
Bmw 120d Urban: 33.850 euro

Toyota Touch, internet con un dito

Come avevo promesso ho scritto un articolo dedicato al sistema Toyota Touch presentato con la Toyota Yaris (vedi Toyota Yaris, il piccolo genio è tornato).
Credo sia un sistema rivoluzionario e l'adozione su un modello di larga produzione è sintomo di cambiamento nel mondo dei motori (chissà se verrà adottato anche dagli altri costruttori automobilistici).
Il Toyota Touch è composto da uno schermo tattile da 6,1" a colori attraverso il quale è possibile interagire con i sistemi di bordo e con l'impianto multimediale. Quest'ultimo è dotato di lettore Cd/Mp3 e bluetooth con funzione streaming e sincronizzazione della rubrica telefonica ad ogni connessione. Presente anche la porta USB.
Come su altri modelli il sistema da informazioni sui consumi istantanei e di percorso della vettura, dei chilometri effettuati e la visualizzazione delle immagini provenienti dalla telecamera posteriore (un accessorio sempre più importante in quanto per migliorare la sicurezza passiva delle automobili i montanti stanno divenendo enormi mentre i lunotti decrescono rapidamente).
La novità di questo sistema è la possibilità di interazione con il sistema di navigazione Toyota Touch&Go, che prevede il monitoraggio del traffico, la localizzazione delle stazioni autovelox fisse e la personalizzazione dei limiti di velocità.
Non è finita. Il sistema di navigazione prevede tre modalità: percorso più veloce, più breve e percorso ecologico (dove si consuma meno carburante). Quest'ultima è la prima vera novità del sistema Toyota Touch&Go.

Come funziona. Il guidatore potrà personalizzare il proprio viaggio con Google Map, con tanto di punti di interesse e possibili destinazioni, e poi scaricare direttamente dal Pc il percorso sul navigatore. In futuro poi sarà possibile, tramite delle applicazioni, conoscere anche il prezzo dei carburanti, connettersi a Facebook o conoscere le aree di parcheggio disponibili più vicine. 
Insomma, potrebbe essere nata una nuova era.

Toyota Yaris, il piccolo genio è tornato

La Toyota porta al debutto la nuova generazione del piccolo genio dopo tante soddisfazioni dell'attuale generazioni, decidendo di non cambiare la formula vincente bensì di migliorarla sotto diversi aspetti importanti.
Sarà più sportiva, attenta all'ambiente e con una percezione di qualità migliore per gli interni. Sarà anche maggiormente abitabile grazie a dimensioni cresciute di 10 centimetri, ma non ne risentirà il bagagliaio cresciuto fino a quota 289 litri.
Veniamo ai maggiori dettagli del nuovo piccolo genio della casa giapponese.
Tecnica e Motori
La Toyota Yaris come già detto è cresciuta di 10 centimetri rispetto alla generazione attuale (la seconda) e ha raggiunto quota 3,88 metri di lunghezza, ma nonostante ciò è rimasta tra le più compatte del segmento B (dove la Punto, la Polo e la Mito superano quota 4 metri per dirne una) ed assicura ancora il migliore diametro di sterzata (4,7 metri) da sempre punto di riferimento della categoria.
La larghezza resta invariata (1,695m) mentre a scendere sono i centimetri in altezza (-2 cm a quota 1,51m). Nella sostanza la vettura ha abbassato il proprio baricentro e cambiato le proporzioni esterne per essere maggiormente dinamica, riuscendo a regalare una buona presenza in strada a fronte della categoria e delle dimensioni. La Toyota Yaris vuole emanciparsi.
Le ruote ora sono disposte più agli angoli della carrozzeria, frutto dell'aumento del passo di 5 centimetri a quota 2,51 metri, cosa che la rende più sportiva ed anche più comoda negli interni (spostare le ruote agli angoli fa crescere e di molto lo spazio a disposizione dell'abitacolo sia per i passeggeri sia per il bagagliaio).
La Toyota poi ha dedicato molta attenzione anche all'aerodinamica della vettura, inclinando maggiormente il parabrezza e riuscendo ad ottenere un valore di 0,287 di Cx. Un valore di assoluto rispetto, basti fare un raffronto con la Prius, pensata per ottimizzare i consumi e tenere l'efficienza energetica al massimo livello, che ha 0,25 di Cx.
La maggiore presenza di strada viene coniugata con un miglioramento del comparto propulsori / trasmissioni, tutti Euro 5 e votati al contenimento delle emissioni atmosferiche.
Nella sostanza si tratta dei motori già presenti nella gamma attuale, con alcune migliorie e modifiche nella distribuzione per adattarli alle regole ed alle necessità attuali.
Partiamo con il tre cilindri in linea da 1000cc che dichiara 69 cavalli a 6000 giri e 93NM a 3600 giri, in grado di muovere la vettura con consumi dichiarati di 4,8 litri (20,83km/l) sul ciclo combinato pari a 110 g/km di Co2 (diminuiti del 7% rispetto alla versione attuale. Credo che questa motorizzazione per chi vive la città e l'utilizza come seconda vettura tranquilla sia la più idonea per le madri e per i giovani con il piede leggero.
Si passa poi al 1.3 VVT-i da 99 cavalli e 125NM (meno dei 132 attualmente dichiarati) rispettivamente a 6000 e 4000 giri, che dichiara nel ciclo misto 5l/100km  (20km/l) e 114g/km di Co2 in abbinamento al cambio CVT con simulazione di cambio sette marce sequenziale Multidrive S (con paddle al volante). Quest'ultimo promette di migliorare alcune debolezze dei cambi CVT, come lo spunto alla partenza ed i consumi.
Infine, il 1.4 D-4D (diesel) da 90 cavalli a 4000 giri e 205Nm erogati tra 1800 e 2800 giri di cui la Toyota dichiara consumi pari a 3,8l/100km (25,64km/l) migliori del 7% rispetto alla Toyota Yaris precedente pari motorizzata. Le emissioni Co2 si attestano a 104g/km. Il motore a gasolio è abbinabile ad un cambio sei marce oppure al robotizzato Multimode con lo stesso numero di rapporti.
Interni
Sul fronte degli interni la nuova Toyota Yaris migliora l'abitabilità per i motivi di cui sopra e per l'adozione di un nuovo processo costruttivo per sedili e portellone posteriore in grado di assicurare lo stesso grado di confort (chi chiedesse che centra il portellone posteriore con il confort si chiedesse del rumore proveniente dall'esterno) con una diminuzione degli spessori di 18 centimetri in senso longitudinale (3,5 per le gambe dei passeggeri e 14,5 per il bagagliaio).
Il bagagliaio raggiunge quota 289 litri ed è abbastanza per la spesa domestica (sempre che non siate una famiglia numerosa e pappiate come 10 Homer Simpson insieme) o per le vacanze di una giovane coppia (sempre che non siate fidanzati con Paris Hilton e dobbiate traslocare una casa anche per spostamenti di due giorni).
La strumentazione non è più al centro della plancia, ma è stata spostata sul lato guidatore in linea con la sensazione maggiormente dinamica dell'intera vettura, e la stessa assume rivestimenti bicolori abbinabili, a seconda dell'allestimento al colore degli interni. Un tocco originale ed in grado di fare il salto generazionale alla Yaris, fino a questo momento molto criticata per via dell'aspetto troppo austero degli interni.
E' stato spostato il piantone dello sterzo di tre gradi ed è possibile regolare maggiormente il sedile del guidatore di 1,5 centimetri, cosa che dovrebbe rendere più semplice trovare la posizione di guida adatta a chiunque. Lo stesso sedile riceve un bracciolo laterale per il guidatore.

Curerò il fronte degli allestimenti successivamente, quando saranno dichiarati i prezzi, mentre in un altro articolo vi parlerò del rivoluzionario sistema multimediale adottato sulla Yaris già a partire dall'allestimento Active (Toyota Touch, internet con un dito).

Vacanze in auto, Ostuni e Castellabate buone scelte

Tempo di vacanze, ma la crisi economica rende più difficili gli spostamenti degli italiani.
Molte famiglie, infatti, hanno deciso di rinunciare o abbreviare le proprie ferie per risparmiare, alcuni vanno da amici e parenti mentre altri preferiscono il mordi e fuggi in località limitrofe alle proprie. 
Il clima avverso ha reso difficile la vita alle agenzie di viaggi, meta di vacanzieri pluri-settimanali, ed ha agevolato di molto le condizioni dei siti web specializzati in grado di fornire una moltitudine di risposte (senza scocciarsi mai) a costo zero.
Io di una cosa sono certo: nonostante il caro carburanti (al Sud un litro di verde sfiora 1,7 euro al litro) gli italiani sceglieranno ancora l'automobile per i propri spostamenti. 

Vuoi le difficoltà logistiche nei movimenti con i treni o con gli aerei per vacanze nel Bel Paese (si pensi alla carenza di sinergia tra questi mezzi ed il trasporto pubblico su gomma, oltre alle oggettive difficoltà di districarsi in mezzo al traffico con i bagagli); vuoi l'affezione per l'automobilista medio nazionale alle quattro ruote, vuoi la sacra sosta all'Autogrill per sgranchirsi le ossa (altrimenti non sarebbe vacanza) gli italiani sceglieranno le auto.
Personalmente non ho ancora scelto una meta turistica dove andare, in quanto conto di andare all'estero il prossimo mese di settembre per studio/lavoro, ma nei giorni scorsi sono stato a Castellabate in Provincia di Salerno. Chi di voi ritiene di ricordare vagamente questa località vuol dire che ha visto il film Benvenuti al Sud con Alessandro Siani e Claudio Bisio. 
Il centro storico è ubicato sul cucuzzolo di una montagna limitrofa al mare e per i bagni bisogna spostarsi qualche centinaio di metri in verticale presso la frazione di Santa Maria di Castellabate, ma ne vale la pena. Il Cilento è una delle mete più belle d'Italia. Natura, montagna, buoni cibi, relax ed un mare splendido mi hanno reso la giornata interessante. In più il centro storico non è niente male, dunque si può sempre coniugare il relax del mare con altre attività. 
Castellabate è bandiera blu da oltre dieci anni (tredici anni se non ricordo male), dunque qualche motivo ci sarà per cui hanno fatto il film lì, no?
Altro posto dove mi sono recato di recente è nella bianca città di Ostuni in Puglia. Anche in questo caso il centro storico si trova a diverse decine di metri dal mare, ma credo sia proprio questo a rendere particolari i luoghi in cui mi sono ritrovato. L'assenza di caseggiato rilevante sulla costa ha permesso di mantenere una qualità delle spiagge (rocce) molto elevata ed il fascino delle borgate è sempre un qualcosa di eccezionale.
In entrambi i casi mi sono spostato in auto, in compagnia di miei cari. I costi non sono stati elevatissimi, anche perché risiedo al Meridione, ed ho potuto fare a meno delle commissioni delle agenzie di viaggi con un opportuna programmazione via web. 
Voi dove andrete e come prenoterete le Vostre ferie? Scrivetemelo, magari possiamo raccontare i nostri viaggi in auto per le vacanze (se state sulla Salerno - Reggio Calabria potremmo farci due risate, amare per voi, sullo stato di questa autostrada). 
Ciao


12/07/11

Mini usata, meglio Cooper e diesel

Non ho capito l'interesse per la Mini fino a quando non sono salito su una Mini Cooper D di un amico. Agile, scattante, con una buona abitabilità davanti ed una cura per i materiali utilizzati davvero pregiata. Poi, il grandissimo tachimetro posto al centro è letteralmente sexy. Solo allora mi sono posto la domanda sull'usato di questa incredibile vettura.
Ho letto le quotazioni Quattroruote e mi sono detto: "caspita regge proprio bene gli anni". Come nel caso della Fiat Cinquecento di cui ho parlato ieri (Usato. Fiat Cinquecento, il 1.2 benzina regge gli anni) le piccole modaiole riescono a superare il peso degli anni e mantenere il proprio appeal inalterato.
La Mini, in fondo, è la capostipite di questo trend insieme alla Volkswagen New Beetle (la prima rievocazione non è proprio riuscita bene, la seconda uscita da poco pare più aderente all'originale).
Fatti due conti oggigiorno ce n'è per tutti i gusti. Chi la vuole station può prendere la Clubman, chi la vuole cabrio ha la cabrio, chi la vuole Suv ha la Countryman e fra poco escono anche le coupé e le roadster a completare la gamma della casa inglese controllata da Bmw.
Le meglio accessoriate sono sempre state le Cooper e senza esagerare con i motori si possono scegliere ottimi propulsori benzina e diesel in grado di macinare decine di chilometri con bassi costi di esercizio e quel brio tutto Mini. 
Il motore benzina 1.6 16valvole nella fattispecie è quotato da Quattroruote 10.600 euro con 55mila chilometri sulle spalle (anno 2007). Quotazione confermata facendo un giro in rete per i vari siti specializzati nel settore. Anzi, in molti casi si trovano offerte vantaggiose a prezzi meno onerosi o con percorrenze nettamente inferiori. In ambo i casi vi invito a fare controlli molto attenti, in quanto molte volte può nascondersi un inghippo nelle quotazioni troppo basse (contachilometri alterati, incidenti effettuati, problemi di affidabilità o scarso utilizzo con fermo motore prolungato in stato non ottimale) e di farvi scortare dal vostro meccanico di fiducia o da un amico esperto di motori.
Il prezzo per chi la possiede non è male, rappresenta il 52,73% del prezzo attuale dello stesso modello (rispetto al prezzo di quell'anno è sicuramente qualcosa in meno). Una svalutazione in quattro anni del 47,27% è accettabile infondo. Considerando soprattutto la presenza da molti anni sul mercato del modello e l'introduzione continua di nuove proposte da parte della casa.
Il motore 1.6 16v Diesel da 109 cavalli della Cooper D, derivato dalla produzione PSA-Ford con cui la BMW ha un alleanza in questo settore motoristico, è sempre stato uno dei migliori sul mercato, rappresentando un ottimo compromesso sul fronte delle prestazioni e dei consumi specifici. Quattroruote valuta la versione del 2007 con 73mila chilometri di percorrenza sul groppone 12.500 euro, ossia il 57,60% della versione attualmente prodotta (ha 112 cavalli adesso). 

Fiat Freemont: stelle e strisce fuori, cuore italiano dentro

La Fiat dalla nascita della Cinquecento (vedi Usato. Fiat Cinquecento, il 1.2 benzina regge gli anni) non è stata molto prodiga di nuovi prodotti, almeno parlando del marchio principale (l'Alfa Romeo ha lanciato la Giulietta e la Mito, la Lancia ha in vendita la Delta e la Ypsilon preparandosi allo sbarco alleato dei prossimi mesi).
Ciò dovrebbe essere destinato a cambiare nei prossimi mesi per forza di cose. La gamma sta invecchiando e la prima vettura a dover essere lanciata sul mercato nel breve è la Fiat Panda, best seller del Lingotto su cui non si può sbagliare.
Nel frattempo cosa fare? Sperare sempre nel prodigio 500 non è comodo, specie quando i concessionari non sono affollati sia per il periodo di vacche magra che stiamo affrontando sia per la penuria di prodotti, e così Marchionne ha deciso per il rebranding della Dodge Journey in Fiat Freemont, prima auto torinese pensata e progettata negli Stati Uniti.
Non è stato un semplice travaso, ma sono state apportate numerose modifiche sia all'estetica sia alla parte tecnica (soprattutto).
Veniamo al dunque.
ALLESTIMENTO
La Fiat propone la Freemont da qualche mese in due allestimenti: Freemont ed Urban. Il primo è già super accessoriato comprendendo tra l'altro 7 posti (in opzione è possibile rinunciare a due poltrone con un lieve sconto per aumentare il vano di carico altrimenti sacrificato a favore dell'abitabilità), climatizzatore automatico a tre zone, sistema keyless entry, computer di bordo, sistema di monitoraggio per la pressione degli pneumatici (TMPS), fendinebbia, cruise control e radio con controllo touch screen a colori e comandi al volante.
Insomma, è bene accessoriata, proprio secondo la politica del "prezzo vero" emanata da Fiat (si tratta in sostanza di fornire vetture pressoché complete nelle dotazioni a cui aggiungere pochi accessori: il cliente ha il vantaggio di pagare meno le dotazioni mentre il produttore effettua economie di scala elevate perché è più semplice costruirle con tutto a bordo piuttosto che mettere alle varie auto un singolo accessorio). Costo? 25.700 euro per la versione 2.0 Mjt II da 140 cavalli a 4000 giri e 350NM di coppia motrice a 1750 giri (bisogna aggiungere l'Imposta provinciale di trascrizione, IPT, ricordatevelo), che salgono a 27.200 euro per la versione 2.0 Mjt II 170 cavalli (stesse caratteristiche nell'erogazione della potenza massima e della coppia massima).
La versione più accessoriata, denominata Urban, è praticamente full optional, in quanto prevede: cerchi in lega da 17", sensori di parcheggio posteriori, specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente, accensione automatica dei fari, vetri posteriori oscurati, sistema multimediale con schermo touchscreen a colori da 8,4 pollici con lettore DVD e schede SD card, sistema bluetooth e le barre portatutto sul tetto.
Inoltre in fase di lancio prevede anche la selleria in pelle compresa nel prezzo. Prezzi: 27.200 per la 140 cavalli e 28.700 per la 170 cavalli. Ottimo rapporto dotazioni/prezzo.
MOTORI E TECNICA
Un automobilista Fiat rimane impressionato per la grandezza di questa crossover, ma i cromosomi Fiat sono stati impiantati direttamente nel cuore della vettura. La precedente Dodge Journey (da cui sostanzialmente prende vita la Freemont) era conosciuta per lo scarso feeling di guida, per i motori non proprio brillanti e per le plastiche economiche utilizzate dalla casa costruttrice (era ed è il gruppo Chrysler sebbene nel frattempo abbia avuto un passaggio di consegne).
La Freemont ha ricevuto le attenzioni dei tecnici torinesi per la messa appunto dello schema sospensivo, ora più rigido ed in grado di assicurare un minore rollio in curva nonostante la mole della vettura, e della scatola dello sterzo. Quest'ultima è stata ripensata per consentire un rapporto più diretto con le ruote da parte dell'automobilista, prima era accusato di scarsa sensibilità. Entrambe le modifiche sono state pensate nell'ottica dell'automobilista medio europeo.
Il vero miracolo per il momento paiono essere i motori sperimentati al lancio (a proposito la Urban full optional va via a 24.900 euro in questo momento) ovvero gli apprezzati 2.0 Mjt II da 170 e 140 cavalli. Entrambi fanno sentire la propria voce in fase di accelerazione, ma diventano quasi muti alle andature costanti come in autostrada, riuscendo a portare a spasso i 1874 kg a vuoto senza esitazione (ho provato il 2.0 Mjt II da 170 cavalli nel cofano della Giulietta e non mi è sembrato niente male).
Fino a questo momento sono disponibili vetture con la sola trazione anteriore, ritenute maggiormente appetibili per i gusti europei in fase di lancio, e solamente nei prossimi mesi verranno introdotti gli allestimenti con la trazione integrale ed il motore benzina. Quest'ultimo è il 3.6 V6 Pentastar da 276 cavalli ed andrà a costituire il top di gamma della Fiat Freemont. Inutile dire che sarà venduto più all'estero che in Italia, sia per la potenza specifica erogata sia perché andare in vacanza con un motore benzina nel Bel Paese vuol dire esporsi ad un salasso (almeno per buona parte delle famiglie che comprano una Fiat).
INTERNI
Fare daccapo una auto non si può, ma su un punto sono convinto: gli americani con il comfort ci sanno fare. E sì perché già la Dodge Journey era pensata con moltissime soluzioni comode, ora con i nuovi materiali utilizzati e con qualche soluzione made in Fiat si è giunti veramente ad un evoluzione molto positiva della vettura.
Ci sono vani ricavati nel pavimento, quello per gli occhiali da sole vicino allo specchietto, le botole per le bottiglie d'acqua, la climatizzazione anche nei sedili posteriori, la possibilità di abbattere i sedili a filo carico o di rialzare la seduta dei sedili posteriori affinché i bambini abbiano le cinture di sicurezza al posto giusto (è una idea veramente molto pregiata, la Freemont è per le famiglie e i bambini hanno un grande problema con le cinture di sicurezza per via della loro altezza).
Mancherebbe qualcosa di bagagliaio qualora volessimo andare per forza in vacanza in sette, ma con la versione Urban e le barre sul tetto non è difficile pensare ad un siluro (accessorio non missile) per contenere i bagagli extra.
Le difficoltà sono rivolte all'assenza del cambio automatico in questo momento, pare che arrivi solo fra qualche mese, ed alla difficoltà nel gestire la sua leva per l'automobilista per via della posizione.
ULTIMI DETTAGLI
Fino a questo momento sono state costruite 10.724 Fiat Freemont nello stabilimento Chrysler di Toluca (Messico) e le liste di attesa si aggirano intorno ai 4-6 mesi, dunque chi vuole l'auto subito è costretto a preferire le auto a terra presso i concessionari.

Alfa Romeo Giulietta, in Olanda con livrea Martini Racing

La best seller di casa Alfa Romeo (se cerchi notizie sulla Giulietta, leggi gli articoli: Alfa Romeo Giulietta 2.0 Mjt2 170cv Distintive Sport e Premium Pack

Alfa Romeo Giulietta Mjt II 140 cavalli DistintiveAlfa Romeo Giulietta 170cv TCT, cambio automatico)

 immortalata in livrea Martini Racing è sempre una notizia per gli appassionati della casa di Arese (la possiamo ancora definire così?), anche se non si tratta di una vettura ufficiale del Biscione bensì di una semplice riverniciatura operata dai proprietari (fatta molto bene, tra l'altro).
Lo scatto è stato eseguito a Zandvoort dove era in corso un raduno di automobili italiane e riprende un momento storico particolarmente felice per la casa, ovvero quando l'Alfa Romeo 155 V6 Touring International vinceva tutto nel campionato DTM (ben 12 delle 20 gare in programma furono vinte da quel mostro sacro dell'automobilismo italiano) e fa venire a galla ricordi di altre compiante automobili della storia italiana, come la Lancia Stratos e la Lancia Delta HF integrale, che sponsorizzate Martini Racing erano l'incubo di tutti gli avversari.
Insieme allo scatto trovato in rete della Giulietta Martini Racing ripropongo una foto tratta da Wikipedia della Alfa Romeo 155 V6 TI Martini Racing per chi fosse nostalgico di quei tempi.

11/07/11

Opel Corsa GPL Tech, la casa sostiene il gas liquido

La Opel Corsa è stata una vettura molto apprezzata da parte del pubblico internazionale ed anche italiano. Piccola, scattante e con costi di gestione abbastanza contenuti ha ottenuto il plauso da parte dei giovani di mezza Europa, senza dimenticare il prezzo di acquisto non troppo elevato (anche grazie agli sconti ottenibili direttamente in concessionaria).
La vettura nei prossimi anni si avvierà certamente al pensionamento per lasciare il posto ad un nuovo modello, ma nel frattempo la casa tedesca ha deciso di continuare ad investire su quella attuale con un nuovo motore benzina/GPL in grado di suscitare gli appetiti degli automobilisti.
Si tratta di una versione con serbatoio toroidale situato al posto della gomma di scorta (sostituita da un kit di riparazione), sedi valvole rinforzate e valvole riprogettate sia sul lato aspirazione che su quello di scarico in modo da sopperire alla mancata lubrificazione dovuta all'uso a gas (il gas ha minore potere lubrificante rispetto alla benzina, cosa che corrode alla lunga le sedi valvole con costosi interventi di riparazione. Problema di cui la Opel Corsa GPL precedente era accreditata a detta di diversi automobilisti.
L'intero impianto è ora offerto direttamente dalla casa, quindi a livello di garanzia non si dovrebbero avere problemi di nessun genere.
Veniamo alle parti più salienti. Il motore prescelto è il 1.2 da 85 cavalli (ne eroga 83 nell'uso a GPL) e la casa dichiara percorrenze nell'ordine dei 1100-1500km con un pieno di benzina e di GPL (massimo 400 dovrebbero essere percorribili a gas prima di esaurire la scorta) a fronte di emissioni di Co2 di sole 110g/km per la tre porte e 115g/km per la cinque porte.
Infine, il gruppo in una politica di miglioramento dell'impatto ambientale delle proprie vetture ha deciso di sostenere con 1000 euro di incentivi la vendita della Opel Corsa GPL Tech, cosa che dovrebbe rendere maggiormente appetibile il prodotto alla clientela.

Usato. Fiat Cinquecento, il 1.2 benzina regge gli anni

La Fiat Cinquecento a distanza di anni continua ad essere un fenomeno di massa, tanto quanto Facebook o la piazza Margherita, ma per chi non l'ha presa all'inizio oggi circolano occasioni?
Mi sono posto questa domanda dopo aver visto i dati di vendita di questo mese, in cui la Fiat Cinquecento (il nome per esteso è stato utilizzato in USA dal Lingotto per non incorrere a storpiature del nome, giusto per curiosità) viene menzionata ancora in Top10.
Non è cosa da poco per una vettura che deve parte del proprio successo all'immagine di piccola auto da città modaiola. Gli anni sono passati, ma per lei è sempre primavera. Sintomo che il design italiano degli anni Sessanta, ripreso da Roberto Giolito per la versione odierna, è sempre stato un patrimonio nazionale.
Chi volesse comprarla ora fa un affare?
Premettiamo che ancora oggi la Fiat si fa pagare la Cinquecento abbastanza cara, ci vogliono almeno 15mila euro per portarsi a casa la vettura con qualche optional in più NUOVA, ma sul fronte dell'usato si potrebbe iniziare a scorgere qualche affare per la fine dell'anno.
Il Salone di Francoforte, infatti, porterà alla luce la Nuova Fiat Panda (vettura con cui condivide il pianale e parte dei motori), che verrà assemblata a Pomigliano d'Arco (NA), e con essa dovrebbe essere introdotto ad inizio 2012 il bicilindrico Twinair aspirato da 65 cavalli. Voi dite cosa centra? C'entra eccome, in quanto potrebbe finire anche nel cofano della Cinquecento (dove già alloggia quello turbo da 85 cavalli nell'allestimento Twinair, leggi Best Green Engine of the Year 2011: il TwinAir per saperne di più) e pensionare il vecchio 1.2 aspirato.
I costi di gestione a livello di assicurazione e tasse sarebbero gli stessi mentre nel caso avvenisse il travaso dovrebbe migliorare la godibilità della vettura e di un pelo i consumi. Quest'ultimi sono direttamente correlati alla Direttiva Euro 6 a cui tutti i costruttori automobilistici presenti sul mercato europeo dovranno conformarsi per vendere i propri prodotti. Dunque, a livello di stessa fantasia/logica il bilindrico potrebbe soppiantare a breve il 1.2.
Ritorniamo al che c'entra e a chi vuole fare un affare.
Fino a questo momento i modelli benzina quattro cilindri 1.2 di cilindrata hanno rappresentato la maggioranza dell'immatricolato Fiat Cinquecento insieme al quattro cilindri 1.3 diesel Multijet, mentre è rimasto di nicchia il 1.4 aspirato benzina e non è stato ancora del tutto adottato il TwinAir da 85 cavalli (l'allestimento ad hoc sarebbe dovuto proprio al mancato decollo delle vendite secondo quanto si legge in rete). Lo stesso ha resistito abbastanza bene al passare degli anni, subendo una svalutazione abbastanza lenta. Se venisse soppiantato da parte del 850cc aspirato da 65 cavalli il vecchio 1.2 potrebbe subire una svalutazione più rapida rispetto all'attuale (una vettura del 2008 Lounge con 30.000km all'attivo viene valutata ancora circa diecimila euro, mica male per un auto così piccola).
Dunque, chi volesse fare un buon investimento potrebbe puntare sul questo motore, ritenuto affidabile dalla maggioranza degli automobilisti ed anche abbastanza parco nei costi di gestione (consumi, assicurazione, bollo, manutenzione).
Sul fronte delle scelte vi ricordo che è bene prendere modelli abbastanza accessoriati, di controllarli bene (magari con l'ausilio di un meccanico di fiducia) e di riuscire ad ottenere una garanzia scritta (con tanto di diciture chiare sulle varie parti comprese) da chi ce la sta vendendo.

Peugeot 508, diesel-elettrico per quattro

La PSA Peugeot - Citroen ha scommesso sull'elettricità per il futuro della mobilità, ma l'ha voluta coniugare in maniera personale. Così mentre Toyota mette a punto il plug-in per il sistema ibrido della Prius, in Francia si sperimenta la purezza elettrica della iON, derivata dalla Mitusbishi iMiev, e l'esperienza del quattro per quattro elettrico.
La casa del Leone nella fattispecie presenterà al prossimo Salone di Francoforte la Peugeot 508 RXH, station wagon camuffata da cross-over con una speciale trazione quattro per quattro. L'anteriore, infatti, è gestito autonomamente dal ben noto 2.0 Hdi in grado di erogare 163 cavalli, mentre il posteriore è stato arricchito da un motore elettrico in grado di assicurare al sistema propulsivo complessivo 200 cavalli e 450NM di coppia motrice. Lo stesso motore elettrico è in grado di far viaggiare la vettura per brevi percorrenze ed a bassa velocità (nel caso le batterie siano sufficientemente cariche, ovviamente) in modalità zero emissioni. 
Le doti motoristiche non si concludono qui. L'accoppiata è in grado di raggiungere livelli di eccellenza sul fronte dei consumi e delle emissioni di anidrite carbonica, la prima a 4,2l/100km (23,8km/l) e la seconda a 109 g/km secondo le dichiarazioni della casa.
Fatti i calcoli è un ottimo dato, stante la potenza specifica della vettura, il peso maggiore derivante dall'alloggiamento delle batterie e dei motori elettrici. Si è quasi a livello di vetture ben più piccole e meno dotate motoristicamente (la mia nuova C3 dichiara poco in più con un 1.6Hdi da 90cavalli).
In ogni caso vi ripeto: non prendete per certa la dichiarazione del costruttore, la vettura consumerà sicuramente qualcosa in più per via dell'apparecchiatura elettronica di bordo, dell'uso fatto dall'automobilista e dalle caratteristiche del traffico.
Concludo l'articolo con la parte relativa all'allestimento. La Peugeot 508 RHX viene offerta con dotazioni più che complete, che comprendono tetto panoramico, navigatore satellitare, head-up display (un piccolo monitor trasparente che da indicazioni dinanzi al guidatore), sedili elettrici, cerchi in lega da 18" e vetri oscurati.
Il prezzo non è stato ancora dichiarato, ma aspettatevi una cifra di qualche migliaia di euro maggiore rispetto alla versione analoga 4x2 senza elettrico