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14/07/11

Sciopero benzina, le accise ci stanno uccidendo e la riforma uccide gli esercenti

Oggi dalle ore 13 di oggi fino a domani mattina alle ore 14 le stazioni di servizio Agip/Eni saranno chiuse per contestare la riforma messa in atto dal Governo italiano in merito alla distribuzione di carburanti.
Chi dovesse fare rifornimento dovrà organizzare un alternativa, specialmente gli utenti delle autostrade italiane in quanto lo sciopero è per tutta la rete nazionale del cane a sei zampe.
Lo sciopero di oggi non sarà l'unico, ma sarà bissato da tutti i distributori di carburanti il prossimo 27 e 28 luglio salvo cambiamenti dell'ultimo secondo. Quelle date potrebbero costituire un vero problema per la rete stradale ed autostradale italiana in quanto in quei giorni è previsto l'esodo per le vacanze estive (molti si sposteranno il sabato e la domenica, ma altri preferiscono partire dopo il fine settimana).
L'astensione dal lavoro è stata voluta dalla Faib Confesercenti - Fegica Cisl in quanto il progetto governativo di riforma del sistema di distribuzione non piace per niente agli operatori del settore.
Il Governo per la precisione vorrebbe diminuire il numero di aree di servizio sul territorio nazionale, in quanto l'eccessiva capillarietà e le dimensioni piccole degli impianti non consentono economie di scala nella distribuzione dei carburanti. Ciò si aggiunge l'estensione del fai da tè su tutte le aree di servizio presenti sul territorio nazionale e la possibilità per gli esercenti di far derivare il proprio reddito anche da altri settori, ovvero tramite la vendita di giornali, caramelle e generi di consumo in modo da poter abbassare i margini di guadagno sui carburanti.
La federazione dei benzinai ha varato una controproposta, che è stata anche adottata da alcuni parlamentari, ma il dibattito è per il momento molto acceso e renderà sicuramente la vita orrenda per gli automobilisti.
Già ora si pagano i carburanti più cari d'Europa, specialmente al Sud. Quasi 1,7 euro al litro per la verde e punte fino ad 1,55 per il diesel al Mezzogiorno. Un prezzo che doveva discendere grazie all'intervento della AIE, agenzia formata dalle nazioni Occidentali per tenere sottocontrollo i prezzi dei carburanti, che ha deciso di immettere milioni di barili di scorte sul mercato per calmierare l'aumento dei prezzi a livello internazionale. Tale pratica è stata purtroppo inficiata in Italia dall'accisa per l'emergenza immigrati (quasi cinque centesimi) e dall'accisa per sostenere la cultura (un centesimo al litro).
Troppo!
Aggiungiamoci l'aumento dell'IPT, imposta provinciale di trascrizione, e l'introduzione del superbollo (a proposito a quanti cavalli hanno deciso di metterlo alla fine, oltre trecento o 170?), che non faranno l'allegria degli italiani.
Aggiungiamoci l'aumento della RCA a livelli astronomici. Quest'ultima dicono le agenzie di assicurazione è lievitata a livello nazionale di solo qualche punto percentuale nell'ultimo anno. Io non so voi, ma a me personalmente è aumentata di quasi il 40%. Sono passato da circa 1000 euro all'anno per la mia Citroen C3 1.6 Hdi 90cv a quasi 1400 euro (prima rata di 670 euro, attendo la seconda).
Le assicurazioni da quello che ho capito aumentano perché sono terrone e faccio gli incidenti abusivamente, sebbene non ne abbia mai fatto uno in vita mia e l'intera mia famiglia ha subito l'ultimo ed unico incidente sedici anni fa senza colpa; perché hanno deciso di far aumentare il capitale sociale delle compagnie assicuratrici per evitare il fallimento delle stesse; per l'aumento del massimale imposto dall'Europa. Tra tutte e tre credo che la prima sia quella più sensata, voi cosa ne pensate?
Fatti i calcoli, la mia auto dal primo anno di vita ha subito un aumento di costi di gestione (assicurazione più carburante) di 642 euro all'anno senza contare il costo del bollo, che per il momento non ho ancora calcolato.
Le accise mi stanno uccidendo, non ne posso più. Io per andare da un punto all'altro della Provincia di Caserta sono costretto ad usare il mezzo privato per le inefficienze del sistema trasporti pubblico, che non esiste, e tirando proprio la cinghia riesco a fare appena 20.000 chilometri all'anno. L'auto mi costa 1500 euro all'anno di carburanti più i 1400 euro di assicurazione, ci devo aggiungere i tagliandi e l'eventuale manutenzione oltre al bollo. Ci vogliono quasi 3500 euro all'anno se tutto va bene. Troppo!
Poi dite che uno fa le frodi, che ci specula o che in Campania girano auto da terzo mondo, scolorite, con i paraurti ammaccati, senza finestrini o senza assicurazione o bollo. Fatevi un paio di calcoli e ditemi la vostra.

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