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18/06/11

Anche i camion possono risparmiare carburante: IVECO Glider

Iveco-Stralis-Glider Non si tratta di un mezzo di prossima produzione, ma della frontiera tecnologica applicata al trasporto merci sviluppata dalla IVECO.

L'Italia sposta gran parte delle proprie merci attraverso i mezzi su gomma (circa l'80%) e i camion, insieme ai vetusti autobus di due o tre generazioni addietro, rappresentano il grosso dell'inquinamento stradale nelle nostre città.

IVECO conoscendo tali problematiche si è presentata al Michelin Challenge Bibendum, manifestazione internazionale organizzata dal colosso della gomma transalpino, con il Concept GLIDER. Si tratta di una motrice a basso impatto ambientale in cui i canoni dell'aerodinamica e dell'efficienza energetica raggiungono limiti fino a questo momento mai pensati. Il Concept presenta una forma migliorata per rendere più semplice l'avanzamento del camion e sul tetto è stato posizionato un pannello fotovoltaico di ultima generazione da 2mq in grado di generare fino a 2 kWh e di rimanere sempre pulito grazie ai flussi aerodinamici.

Non è la sola chicca. Il veicolo monta un sofisticato dispositivo KERS in grado non solo di recuperare energia dalla frenata, ma anche dall'emanazione di calore dei dischi freni, del motore e della trasmissione. Inoltre, un apposito apparato sviluppato su un ciclo Rankine, una sorta di macchina a vapore molto compatto, è in grado di recuperare energia dal calore del sistema di scarico del trattore stradale. Solo quest'ultimo dispositivo promette di abbattere i consumi del 10% sul ciclo autostradale.

La ricerca di migliori performance energetiche non è stata a scapito del comfort degli autisti. Il veicolo è completamente vivibile con una zona abitabile e presenta sistemi di comunicazione e localizzazione di ultima generazione (attivabili tramite comodi schermi touch-screen).

Grazie al mix di tecnologie impiegato IVECO promette un abbattimento delle emissioni di CO2 del 40% con questo mezzo a tutto vantaggio della salubrità dell'ambiente stradale ed anche dei costi relativi ai trasporti.

Best Green Engine of the Year 2011: il TwinAir

best engine Nella competizione motoristica più importante al mondo, l'Italia c'è e vince due premi molto importanti: il primo è International Engine of the Year; il secondo è Best Green Engine of the Year. Entrambi assegnati al propulsore Twinair concepito, sviluppato e prodotto dalla FPT (Fiat Power Train), società del gruppo Fiat responsabile dell'evoluzione motoristica del Lingotto.

Venendo ai dettagli del motori si tratta del bicilindrico 875cc presente sotto il cofano della Fiat 500 e presentato lo scorso Salone di Ginevra, famosa rassegna motoristica in cui le case portano le loro maggiori novità commerciali e tecnologiche, dotato di sistema Multiair (altra rivoluzione tecnologica italiana, in grado di migliorare le performance grazie ad una migliore gestione dell'aria nella camera di combustione) e turbo. Nella versione premiata eroga 85 cavalli, quanti un normale 1200cc, ed ha livelli estremamente contenuti di consumi ed emissioni di CO2 (compatibile con la normativa EURO5). fiat 500 twinair Valori aggiunti della compatta configurazione bicilindrica sono il peso contenuto, frutto del downsizing e dei materiali leggeri usati nella costruzione, e la compatibilità futura con sistemi di propulsione ibrida.

Su quest'ultimo punto c'è da dire che il Twinair potrà competere nei prossimi anni per ulteriori premi. La compattezza del motore lo rende ideale all'abbinamento con i motori elettrici, in grado di abbattere ulteriormente le emissioni di CO2 e contenere i consumi a livelli record, mentre grazie all'ottima progettazione di partenza è già prevista una versione alimentata a metano da 80cv, in grado di divenire il leader nel mercato mondiale per basse emissioni. Ulteriore versione è quella da 105 cavalli, che andrà a sostituire gli attuali 1,4 litri aspirati presenti nella gamma del colosso torinese.


PUBBLICATO SULLA RIVISTA ONLINE ARPA CAMPANIA AMBIENTE WWW.ARPACAMPANIA.IT

Arriva l’estate e gli pneumatici…

pneumatici Ciao a tutti, spulciando le ultime notizie in fatto automobilistico noto con piacere l’allineamento dell’Italia alle normative comunitarie in fatto di smaltimento rifiuti speciali e come capirete centra l’auto. E si, perchè finalmente ha preso il via la responsabilità dei produttori nello smaltimento degli pneumatici a fine carriera. E’ una rivoluzione, costosa per le nostre tasche, ma importante.
Come funziona. Da ora in poi ogni gomma costerà circa 3-4 euro in più (una ventina di euro massimo a set) sia per le auto nuove sia per le sostituzioni successive all’acquisto della vettura. Il costo non è una tassa nascosta da parte dello Stato, ma è un esporso per sopportare i costi di smaltimento quando la gomma dovrà essere buttata.
E’ un poco ciò che succede già con i cellulari, i computer, i televisori, i frigoriferi o gli altri prodotti tecnologici, tutti racchiusi all’interno della categoria di rifiuti denominata RAEE di cui paghiamo lo smaltimento all’origine e che molti si ostinano a buttare in campagna (senza sapere che hanno pagato affinchè venisse smaltito normalmente e l’unico costo a suo carico è quello di riportarlo al commercianto o di andare ad una isola ecologica adibita alla ricezione). Stessa cosa dicasi per gli oli esausti in campo motoristico, all’acquisto finanziamo il Consorzio nazionale oli esasti affinché vengano riprocessati e non vadano ad inquinare l’ambiente.
I vantaggi sono immensi. Abito personalmente in Provincia di Caserta e per motivi lavorativi (giornalista pubblicista) vado spesso nel territorio di Castel Volturno a due passi da quella che è divenuta famosa alle cronache come Terra dei Fuochi. La criminalità organizzata nella storia recente si è fatta carico dello smaltimento di questi rifiuti speciali, accumulandoli nelle proprie enclave di nascosto e dandogli fuoco con altissimo danno per la salute pubblica e per l’ambiente (gli pneumatici sprigionano la pericolossisima diossina). Ovviamente realizzando il proprio guadagno.


In questa maniera si evita un guadagno illecito da parte di queste organizzazioni e si evita di distruggere la vita a quanti vorrebbero vivere la propria esistenza in santa pace.
Concludo ricordando a quanti hanno letto questo articolo curiosi di sapere qualcosa per l’estate: vi ricordo di controllare la pressione delle gomme prima di partire dalle vacanze. Pneumatici sgonfi possono peggiorare la percorrenza media della vostra vettura fino a quasi un litro per cento chilometri. Visto che molti vacanzieri traslocano dal Nord verso Sud per le ferie vi faccio due calcoli io:


Per andare da Milano a Gallipoli (Puglia) si percorrono 1070 chilometri all’andata e quasi altrettanti al ritorno (dati Google Maps), con 0,8l/100km di maggiore consumo si consumano 17,2 litri in più ovvero (prezzi medi nazionali al 19 giugno 2011, fonte prezzibenzina.it) ovvero 27€ circa di benzina in più (1,572€/l) o quasi 25€ per il diesel (1,45€/l). Senza dimenticare il maggiore consumo di freni, dischi freno, tamburi e pneumatici (che adesso costeranno pure 3-4 euro in più la gomma).


Quindi occhio!

17/06/11

Alfa Romeo Giulietta 2.0 Mjt2 170cv Distintive Sport e Premium Pack

Solo per scrivere il nome completo della vettura e dell’allestimento ci vuole mezz’ora, ma alla fine quello che contano sono solo le prime due: Alfa Romeo.
La prima domanda che si pone un alfista convinto appena approccia con questa nuova vettura di Arese (si può ancora targare così il biscione?) è se sia all’altezza delle sue antenate. Io ci sono stato e devo dire che tecnica a parte (dove i quadrilateri alti della mia mitica Alfa 147 sono un retaggio del passato) è un auto fantastica, degna del blasone.
Ormai è passato qualche tempo dal lancio e gli uomini marketing del Lingotto hanno iniziato le politiche di “ricordo” della vettura, aggiungendo ogni tanto una nuova versione o cambiato qualche configurazione negli allestimenti per far sentire i nuovi acquirenti “esclusivi”. Proprio per questa pratica, ed anche grazie all’evoluzione tecnica degli uomini FPT (Fiat Power Train) destinati allo sviluppo motoristico e delle trasmissioni che nei prossimi mesi dovremmo iniziare ad apprezzare la Giulietta anche con il cambio automatico a sei rapporti e doppia frizione a secco su un poco tutte le configurazioni motoristiche.
Veniamo al dunque. Alfa Romeo Giulietta 2.0 Mjt2 170cv Distintive con Premium e Sport Pack è una vettura relativamente costosa, che fa della completezza degli accessori e delle ottime finiture (quasi a livello delle germaniche) un punto di forza. Obiettivo sedurre quanti più automobilisti in Europa, e ci sta riuscendo, per riportare in auge il marchio.
Fin dal nome si mostrano le connessioni con la storia del marchio fatta di sensazioni e grande feeling di guida, cosa assicurata dall’ottimo lavoro in ambito sospensivo dove il MacPherson presente all’avantreno beneficia di alleggerimenti per l’uso di alluminio nella costruzione e di nuove boccole di ultima generazione in grado di smorzare le forze laterali in curva, rendendo agile il movimento. Sempre in tema di comparto sospensivo credo che il pregio di questa vettura stia anche al retrotreno, con un amico alla guida ho subito una virata brusca a sinistra in velocità e non si è notata la benché minima esitazione o alleggerimento nell’area del baule.
Conta ovviamente anche l’elettronica. In fase di prova il concessionario ci ha portato in strada chiusa, è andato verso gli 80km/h, ha lasciato il volante sulla strada sporca ed ha frenato con violenza. Io ero dietro, sul sedile posteriore, ed ho sentito il peso portarsi in avanti e l’intervento dell’elettronica è stato fantastico. La vettura ha frenato in poco spazio e non ha accennato neppure alla sbandata. Ottima prestazione.
Venendo sul fronte motore, devo dire che mostra una progressione degna di un benzina sebbene il contagiri con zona rossa a 5000rpm ti faccia ricordare che sei a bordo di un diesel. Neppure a livello di rumorosità ci si accorge di essere a bordo di un naftone, a 150km/h (sempre in zona chiusa al traffico pubblico) solo i fruscii aerodinamici permeavano e neppure troppo. Merito dell’evoluzione del Multijet, che ha reso questi motori un poco meno trattorini ed anche un pelo più parchi nei consumi, ma anche dell’ottima insonorizzazione della vettura.
Le mie lamentele vengono sugli interni dove il salto generazionale con la progenitrice (la Giulietta precedente, non l’auto che la Giulietta ha sostanzialmente sostituito ovvero l’Alfa Romeo 157) si nota. Chi voleva fare l’amore in auto passati era facilitato dall’assenza di qualsivoglia optional ed anche della semplicità nello scavallare da un sedile all’altro. Al massimo il freno a mano o la leva del cambio ti avrebbero fatto ricordare di essere a bordo. Oggigiorno è più semplice uscire nudi dall’auto entrare dall’altra portiera e farlo piuttosto che saltare il tunnel centrale, che non contiene l’albero di trasmissione (è una TA) bensì una parte dell’elettronica ed altre strutture deputate alla sicurezza dei passeggeri.


Sul fronte comfort di marcia e qualità di vita di bordo nulla da eccepire, dopo il commento ironico. Materiali di ottima qualità e sensazione di sicurezza a profusione con la linea di cintura alta delle portiere ed i sedili avvolgenti in stile sportivo.
Qualcosa da obiettare all’interno dell’Alfa Romeo Giulietta lo avrei soltanto per il navigatore a scomparsa, posizionato troppo in alto ed abbastanza ingombrante a fronte di un parabrezza non tra i più grandi al mondo (sarò poco obiettivo guidando solitamente una nuova C3 con un paio di metri di vetratura frontale?).
Concludo con i commenti sul DNA (Dynamic, Normal, All Weather). Sebbene conosco personalmente diverse persone che non hanno compreso a cosa serva, devo dire che è utilissimo. Chi ama Alfa Romeo lo porrà sicuramente su D in continuazione, anche solo per guardare le schermate del navigatore tingersi di rosso e leggere la pressione del turbo. Io l’ho provata in tutte e tre le configurazioni, sebbene sia pura goduria pigiare l’acceleratore e sentire il mondo intorno a te (D) apprezzo molto l’aiuto elettronico della modalità A ed anche il Normale spostamento da un punto A ad un punto B, se su un Alfa Romeo può esserci qualcosa di normale.

Scegliere un auto nuova, quale?

dacia-duster Sub, berline, hatchback, compatte, large, utilitarie e citycar… ormai non ci sono più mezze definizioni per le autovetture e chi le deve comprare trova sempre maggiore difficoltà nel definire i parametri di ciò che voleva.


Una volta bastava prendere una Citroen 2 cavalli oppure una bellissima Renault R4, senza dimenticare la sempre verde Fiat Panda, per aver risolto ogni problema. Erano vetture senza compromessi, adatte all’avvocato alle prime armi come all’operaio addetto alle linee di montaggio.
Dico questo perché un mio amico mi ha posto dei quesiti a cui sinceramente non so bene come rispondere. Vorrebbe comprare un auto nuova per abbandonare la sua vecchia Peugeot, ma non sa se prendere una nuova compatta, un Suv oppure una berlina. Mi ha chiesto cosa dovrebbe preferire, cosa è meglio: io non so rispondere.
Ormai nel mercato i prodotti, grazie all’ampia modularità ed alla condivisione di componenti su larga scala, si sovrappongono ed in molti casi è più una differenziazione di marketing che di altro.
Io gli ho risposto: tu cosa vuoi da un auto. Ecco forse proprio da questo bisogna iniziare, da cosa vogliamo noi che le macchine facciano. Lui lì per lì non mi ha risposto, troppo concentrato su canoni estetici per mettere a fuoco i veri problemi. Poi, ha aperto bocca facendomi capire che doveva avere il clima per via della sua sudorazione ed essere capace di arrampicarsi anche nel fango per via del suo lavoro. Ha continuato facendomi capire che non vorrebbe spendere troppo di bollo, ma dall’altro canto ha timore di non trovare i pezzi di ricambio qualora si guastasse (vagli a far capire che con la produzione just in time e la globalizzazione anche le italianissime Fiat dipendono da materiali prodotti dall’altra parte del pianeta). Ovviamente è campano, come chi scrive, e sebbene non abbia mai preso una multa e gli unici graffi presenti sulla vettura attuale siano quelli del portachiavi vicino alla portiera del guidatore paga un botto di RCA.


Fatti due conti, sarebbe bene avere una 4x4 un poco rialzata da terra o una vettura con un buon sistema elettronico di trazione, un dispositivo sempre più diffuso sulle auto. Il clima poi è divenuto un MUST mentre è più difficile contenere le potenze specifiche del motore, al giorno d’oggi anche una piccola come la nuova Lancia Ypsilon abbisogna di almeno una 80ina di cavalli per muoversi agevolmente nel traffico (vedi peso vettura, rapporti allungati per contenere i consumi, mappature delle centraline per le normative antinquinamento e assorbimento elettrico dei vari dispositivi di bordo).


Fatti due conti gli ho suggerito la Volkswagen Passat a metano (dove ci troviamo la distribuzione è abbastanza capillare) per risparmiare un poco sul bollo ed avere una vettura adeguata anche al suo portafogli. Poi gli ho detto della Dacia Duster o della Citroen DS4, versione ibrida. Ovviamente tra le tre opzioni ci passano diverse migliaia di euro, ma l’ho fatto per capire anche il range economico in cui il mio amico vuole muoversi. Non mi sono azzardato a segnalare la Saab 9-3 o la Audi A4 All-road.


Voi come vi sareste mossi?