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14/07/11

Meteore o promesse del futuro? Eolo Car

Voglio partire da qui per una rubrica di interessanti sviluppi tecnici e tecnologici in campo automotive, sviluppi ancora sperimentali e che in qualche caso possono rappresentare delle vere e proprie meteore del settore mobilità senza alcuna possibilità di industrializzazione in futuro.
La prima interessante valutazione riguarda la Eolo car, vettura ad aria compressa, di cui si parla da anni e che non è ancora arrivata sulle nostre strade. Era il 2001 quando Guy Nègre presentò il primo prototipo al Motorshow di Bologna, ma già dal 1997 si parla della messa in produzione del veicolo.
Nel 2005 la MDI, proprietaria del brevetto, ha licenziato tutti gli operai ed ad oggi non è conosciuta nessuna produzione industriale della Eolo car, sebbene la Tata Motors abbia acquisito i diritti di produzione nel 2008.
I principali difetti furono il congelamento delle parti meccaniche dovuto all'espansione dell'aria. Questa, infatti nel passare da 300 bar di pressione alla pressione atmosferica si espande rapidamente e ghiaccia la condensa presente nel motore (usare aria essiccata non cambia di molto la situazione), rendendolo inutilizzabile dopo pochi minuti di utilizzo. Inoltre i motori non generano molta potenza e la struttura meccanica dell'intero veicolo per questo deve essere fatta in fibra leggera di vetro, che non difende bene gli occupanti da eventuali urti.
I vantaggi sarebbero nel basso costo di esercizio, appena 77 centesimi di euro per 100 chilometri (0,0077 euro al chilometro quando la migliore diesel sul mercato dichiara 3,1 litri ogni 100 chilometri ovvero 32,25km/l ossia 0,044 euro al chilometro) e nella semplicità costruttiva.
Vi propongo un video di qualche anno fa trovato su Youtube, è del programma Geo&Geo. Mi dispiace solo che facciano vedere solo i pro di questo modello e non discutano anche delle parti nevralgiche in modo da avere una panoramica maggiore.


1 commento:

  1. Sarà dura per le società petrolifere poter accettare un simile cambiamento di mercato. Secondo me bisognerebbe partire con la vendita di KIT di trasformazione, di modo che si baipassino i lentissimi canali di produzione di massa che sono vincolati dai profitti offerti dal mercato.
    E su quello che bisognerebbe puntare , sul poter dare all'INDIVIDUO la possibilità di cambiare. CIAO Emanuele Isaja

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