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23/07/09

Porsche, Volkswagen, Fiat, Opel, Gm, Gaz, Magna, Baic e Rhj: i giganti dell'automobile scuotono le acque

Giornata intensa sui mercati per quanto concerne il settore automotive. Tre grandi produttori europei sono sotto i riflettori per un totale di quasi sedici milioni di vetture prodotte e commercializzate l'anno. La Fiat è interessata dalla trimestrale di cassa e dai futuri obiettivi economici. La Porsche con la Volkswagen con i propositi di fusione e la Opel con il matrimonio complicato con Magna o una delle altre due contendenti: Rhj e Baic.
Iniziamo dalla Fiat, la trimestrale di cassa è andata abbastanza bene grazie agli incentivi governativi per le auto a basse emissioni presenti in quasi tutta Europa, situazione che agevola il produttore torinese per via della sua grande esperienza nel settore dei motori a bassi consumi e nelle vetture di piccola grandezza (vedi Panda, 500, Grande Punto). Tutti i dati della trimestrale di cassa li abbiamo spiegati in un post presentato nelle scorse ore (vedi Fiat: conti apposto, meno debiti più flusso di cassa). La giornata di oggi si apre con due notizie. La prima vede Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo, dichiarare l'inevitabilità di un eventuale scorporo del settore auto dal resto delle attività del gruppo (vedi settore agricolo, Cnh, e settore trasporto industriale, Iveco). La seconda vede il Lingotto interessato di operazioni di mercato per un prestito obligazionario benchmark, cosi lo definisce il Sole24ore, della durata di tre anni. Il prestito dovrebbe venire emesso dal settore finanziario del gruppo e completamente garantito da Fiat Spa.
Proseguendo sul fronte automotive passiamo in Germania, dove la situazione è molto più complicata. La famiglia Porsche-Pieche giocando su due tavoli (visto che è presente nel consiglio di amministrazione del gruppo Volkswagen) ha deciso per la fusione tra il marchio di auto sportive e l'auto del popolo. Il gioco è interessante per due aspetti. Il primo vede il siluramento di Wendelin Wiedeking, amministratore delegato fino a questa mattina, con una buona uscita da 50 milioni di euro (erano vere allora le voci di un possibile licenziamento milionario) di cui buona parte verranno destinati a beneficenza. Con lui va via anche Holger Härter, responsabile finanziario del gruppo, con una buona uscita di soli 12,5 milioni di euro. Al posto del vecchio amministratore delegato subbentra Michael Macht, attuale responsabile prodotto e dipendente POrsche dal 1990.
I due gruppi sfidano in questa maniera i timori di eccessiva fiscalità, calcolata nell'ordine di tre miliardi di euro, per consentire alla Porsche di pagare i propri debiti e di sopravvivere. Il produttore di auto sportive, infatti, ha tentato la scalata a Volkswagen nei mesi scorsi, ma la crisi economica e l'indebitamento eccessivo (oltre ad una diminuzione nelle vendite complessive) hanno fatto bloccare il progetto egemonico. Il tavolo sarebbe ancora aperto ad ulteriori colpi di scena.

Infine, si passa alla telenovela relativa a Opel, marchio tedesco conosciuto in tutta Europa per il suo prodotto e realizzatrice di almeno un paio di milioni di veicoli all'anno. Qui la partita è complicata e dura da mesi. In un primo momento erano tre gli attori al tavolo: Magna (con il supporto dei russi di Gaz e Sberbank); Fiat e Rhj (fondo di investimenti olandese legato all'americana Ripplewood). Poi Rhj e Fiat sono uscite di scena con la firma di un memorandum di intesa con Magna, ma adesso la situazione si infiamma. GM apre le porte della trattativa prima ai cinesi di Baic e adesso anche a Rhj, nuovamente sulla scena con una proposta giudicata interessante.
Magna ha reagito lanciato una proposta ultimatum, senza la cui firma si ritirerebbe dall'affare, mentre le altre due società sperano di accaparrarsi il marchio. GM, dal canto suo, in un primo momento ha giudicato come "interessante" la proposta Baic salvo avvicinarsi agli olandesi. Questi ultimi consentirebbero in un secondo momento, quando la crisi economica sarà passata, di riacquisire l'Opel. Insomma, la separazione con Gm sarebbe solamente temporanea.
L'accordo diviene difficoltoso anche a fronte delle prossime elezioni politiche tedesche, che vedono tutta la classe dirigenziale impegnata in trattative con questo o quell'altro partner sebbene ormai la preferenza per Magna sia manifesta da parte di quasi la totalità dello schieramento.
Chi vorrebbe vedere la Fiat nuovamente al tavolo può anche sperare, Marchionne stesso ha ribadito diverse volte che la proposta del Lingotto è ancora valida sebbene non siano intenzionati a migliorarla sotto nessun aspetto.

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