L'Italia è amata nel mondo automotive per due cose: i motori diesel ed il design.
Chi non condividesse il primo punto può benissimo obiettare, ma credo che sia così. Non si può mettere in dubbio la partenità del common rail, di cui abbiamo fatto l'acqua alla pancia a mezzo mondo, ed anche la capacità in questo settore. Basti pensare che la General Motors ha aperto un centro di ricerca direttamente nell'Ateneo di Torino. Per non parlare dell'acquisto, sempre da parte Gm, della VM Motors. Questa ditta, specializzata in campo motoristico, stava sviluppando per conto Fiat un 2.7 V6 diesel di ultimissima generazione da quello che si apprende sul web. La stessa, o meglio il motore, sarebbe dovuto entrare nella partita tecnica dell'acquisto Opel da parte Fiat. Insomma, una mossa strategica per Fiat anche in ottica USA.
Sull'altro fronte, quello del design, non si può dire nulla. Le auto più belle del mondo sono state progettate in Italia o da italiani. Mezzo mondo automobilistico si serve di designer italiani, tra cui la grande VW, vedi un certo Walter De Silva (padre della 156 e della mitica 147).
Ora alcune carrozzerie, come la Pininfarina e la Bertone, sono in forte crisi e rischiano grosso. Pininfarina è divenuta di proprietà dei cugini francesi (quasi come molte aziende alimentari con la Danone) mentre per la Bertone c'è la coda per acquisirla.
All'ultimo secondo si è accodata anche la Fiat di Marchionne a chiedere la titolarità del marchio (come se fino adesso non ne avesse abbastanza: Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Innocenti, Autobianchi, Ferrari, Chrysler, Jeep, Dodge). Ora sarà battaglia per i disegni ed anche per tutti gli impianti connessi con essi (non tutti i pretendenti vorrebbero possedere impianti però). Certo, è presente anche la moglie di Bertone a chiedere la titolarità del marchio e potrebbe perfino spuntarla.
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