Non ci potevamo esimere dal mettere insieme qualche appunto sull'evoluzione motoristica degli ultimi tempi, escludendo tutti gli appunti inerenti l'elettrico.
Mai come negli ultimi tempi i motori si sono evoluti rapidamente, cercando di abbattere i consumi ed anche le emissioni. Pensare una BMW probabilmente spinta da un motore 1.4 o 1.6 benzina (per il 1.6 non parlo della Serie 1 bensì delle sorelle grandi) è quasi un qualcosa di aberrante. Per non parlare di Alfa Romeo. Oggi osservavo una vecchia Alfa 33 con motore 1.5 di cilindrata. A suo tempo era un gioiello dell'ingegneria, ora uno dei tanti motori in circolazione abbastanza inquinanti.
Ecco una carrellata di innovazioni per il benzina:
Il sistema di alzata delle valvole di tipo Vtec, compresi i derivati delle altre case, sembra essere stato superato dal Multiair della Fiat, che si presenta ora al vertice della categoria.
Ogni motore benzina è stato appositamente turbato, con turbine sia a geometria fissa come variabile. Sull'uso delle turbine si noti il biturbo della VW di cilindrata 1.4 (180 cavalli di potenza massima).
Sul fronte dei pesi giungono nuovi motori a testa e base in alluminio con contralberi e tre cilindri soltanto per cubature tra il 1.2 ed il 1.5. Su questo fronte lavora la BMW in collaborazione con PSA (Peugeout e Citroen).
La Nissan ha annunciato oggi, come è possibile leggere su Omniauto, la volontà di utilizzare un doppio iniettore per abbattere i consumi, i costi ed anche le emissioni (per tutte le informazioni vedete direttamente su Omniauto). Si trattà di un sistema ad iniezione indiretta, ma potrebbe venirne fuori anche un sistema ad iniezione diretta per qualche casa (con doppio iniettore, abbastanza costoso sebbene applicabile).
Il sistema di Scuderi, presentato in qualità di prototipo, si propone di ottimizzare la gestione dell'aria nella combustione sebbene per ogni cilindro di potenza ne preveda uno di compressione (dunque i cilindri raddoppiano in una fase di dimezzamento dei motori). Questo lo potete leggere sempre su Omniauto ed anche su Corrieretirreno.blogspot.com.
Molti usano anche il sistema di iniezione diretta della benzina, vedi motori GM della serie Jts usati anche da Alfa Romeo (l'Alfa li modificò per ricavarci qualche cavallo di potenza in più riuscendo poco nel proprio intento).
Sul fronte diesel l'evoluzione è pazzesca. Si è passati dal Turbodiesel, a iniezione indiretta (per non parlare di quelli a carburatore), della prima metà degli anni novanta, all'iniettore-pompa abrogato di recente dalla VW-Audi ed al common-rail sviluppato da Fiat con l'ausilio di Bosch (venduto a questi ultimi in tempi di vacche magre per Fiat).
Il sistema di iniezione si è evoluto molto con l'adozione del Multijet in casa Fiat con catena di distribuzione per diminuire i costi di gestione e manutenzione dell'apparato motore. Tutti i motori turbo-diesel attuali sono a iniezione diretta.
Tutti prevedono il turbo, anche la VW ha abbandonato sui mercati occidentali il motore diesel aspirato SDI.
Il sistema common-rail ha sostituito tutti i precedenti sistemi.
Il sistema più evoluto per il bilanciamento e per le vibrazioni è sicuramente il motore boxer diesel Subaru.
Molti motori iniziano a montare il biturbo (vedi Fiat e BMW) e differenziali per lo smaltimento della coppia motrice in eccesso.
Il filtro antiparticolato è in dotazione presso tutte le case, ma il più evoluto è quello della PSA.
L'Audi usa un motore diesel poco frazionato (3 cilindri per 1.4 di cubatura) e con base in alluminio.
Presto si avrà il debutto della seconda serie di Multijet, che sarà la quarta evoluzione del motore diesel.
Diverse case prevedono anche il motorino Start&Stop per abbattere ancora di più i consumi.
Il 20-25% in meno di consumi prevede normalmente un motore diesel in confronto con uno a benzina, inoltre molti di essi stanno divenendo più parchi per quanto concerne la manutenzione (vedi tagliandi Fiat posti a 30mila chilometri per i motori Multijet).
I motori prevedono ormai generalmente quattro valvole per cilindro.
La VM Motors insieme alla Landi Renzo sta sperimentando il primo ibrido diesel, metano-diesel, sui mezzi per il trasporto pubblico al fine di abbattere le emissioni.
Tutto questo per non parlare delle evoluzioni in campo elettrico, di cui ci riserviamo di parlare in altre occasioni.
Mai come negli ultimi tempi i motori si sono evoluti rapidamente, cercando di abbattere i consumi ed anche le emissioni. Pensare una BMW probabilmente spinta da un motore 1.4 o 1.6 benzina (per il 1.6 non parlo della Serie 1 bensì delle sorelle grandi) è quasi un qualcosa di aberrante. Per non parlare di Alfa Romeo. Oggi osservavo una vecchia Alfa 33 con motore 1.5 di cilindrata. A suo tempo era un gioiello dell'ingegneria, ora uno dei tanti motori in circolazione abbastanza inquinanti.
Ecco una carrellata di innovazioni per il benzina:
Il sistema di alzata delle valvole di tipo Vtec, compresi i derivati delle altre case, sembra essere stato superato dal Multiair della Fiat, che si presenta ora al vertice della categoria.
Ogni motore benzina è stato appositamente turbato, con turbine sia a geometria fissa come variabile. Sull'uso delle turbine si noti il biturbo della VW di cilindrata 1.4 (180 cavalli di potenza massima).
Sul fronte dei pesi giungono nuovi motori a testa e base in alluminio con contralberi e tre cilindri soltanto per cubature tra il 1.2 ed il 1.5. Su questo fronte lavora la BMW in collaborazione con PSA (Peugeout e Citroen).
La Nissan ha annunciato oggi, come è possibile leggere su Omniauto, la volontà di utilizzare un doppio iniettore per abbattere i consumi, i costi ed anche le emissioni (per tutte le informazioni vedete direttamente su Omniauto). Si trattà di un sistema ad iniezione indiretta, ma potrebbe venirne fuori anche un sistema ad iniezione diretta per qualche casa (con doppio iniettore, abbastanza costoso sebbene applicabile).
Il sistema di Scuderi, presentato in qualità di prototipo, si propone di ottimizzare la gestione dell'aria nella combustione sebbene per ogni cilindro di potenza ne preveda uno di compressione (dunque i cilindri raddoppiano in una fase di dimezzamento dei motori). Questo lo potete leggere sempre su Omniauto ed anche su Corrieretirreno.blogspot.com.
Molti usano anche il sistema di iniezione diretta della benzina, vedi motori GM della serie Jts usati anche da Alfa Romeo (l'Alfa li modificò per ricavarci qualche cavallo di potenza in più riuscendo poco nel proprio intento).
Sul fronte diesel l'evoluzione è pazzesca. Si è passati dal Turbodiesel, a iniezione indiretta (per non parlare di quelli a carburatore), della prima metà degli anni novanta, all'iniettore-pompa abrogato di recente dalla VW-Audi ed al common-rail sviluppato da Fiat con l'ausilio di Bosch (venduto a questi ultimi in tempi di vacche magre per Fiat).
Il sistema di iniezione si è evoluto molto con l'adozione del Multijet in casa Fiat con catena di distribuzione per diminuire i costi di gestione e manutenzione dell'apparato motore. Tutti i motori turbo-diesel attuali sono a iniezione diretta.
Tutti prevedono il turbo, anche la VW ha abbandonato sui mercati occidentali il motore diesel aspirato SDI.
Il sistema common-rail ha sostituito tutti i precedenti sistemi.
Il sistema più evoluto per il bilanciamento e per le vibrazioni è sicuramente il motore boxer diesel Subaru.
Molti motori iniziano a montare il biturbo (vedi Fiat e BMW) e differenziali per lo smaltimento della coppia motrice in eccesso.
Il filtro antiparticolato è in dotazione presso tutte le case, ma il più evoluto è quello della PSA.
L'Audi usa un motore diesel poco frazionato (3 cilindri per 1.4 di cubatura) e con base in alluminio.
Presto si avrà il debutto della seconda serie di Multijet, che sarà la quarta evoluzione del motore diesel.
Diverse case prevedono anche il motorino Start&Stop per abbattere ancora di più i consumi.
Il 20-25% in meno di consumi prevede normalmente un motore diesel in confronto con uno a benzina, inoltre molti di essi stanno divenendo più parchi per quanto concerne la manutenzione (vedi tagliandi Fiat posti a 30mila chilometri per i motori Multijet).
I motori prevedono ormai generalmente quattro valvole per cilindro.
La VM Motors insieme alla Landi Renzo sta sperimentando il primo ibrido diesel, metano-diesel, sui mezzi per il trasporto pubblico al fine di abbattere le emissioni.
Tutto questo per non parlare delle evoluzioni in campo elettrico, di cui ci riserviamo di parlare in altre occasioni.
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