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07/07/11

Ford globale, tra piattaforme e motori condivisi

La Ford company ritorna alle origini e declina in una nuova salsa il motto del fondatore Henry: “Ogni cliente può ottenere una Ford T colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero”.
Sono passati quasi cento anni da quella celebre frasi ed il mondo dell’automobilisto pare abbia attraversato intere galassie tra quel mondo romantico di titani ad oggi. Eppure quella frase rischia di essere il motto della società anche per il ventunesimo secolo.
La compagnia di Detroit ha deciso di approcciare in maniera massiccia alle piattaforme modulari sperimentate con successo nella prima decade del nuovo millennio. Queste, grazie alla ottima ingegnerizzazione di base, rendono possibile la costruzione di numerosi modelli di autovetture su una singola piattaforma, comprimendo i costi di progettazione e rendendo più flessibile la produzione delle vetture. Si pensi che la massima utilizzatrice di questa filosofia al momento è la Volkswagen e pensa di basare l’intera produzione di veicoli su sole tre piattaforme (parliamo di quasi nove milioni di autovetture all’anno per una eterogeneità enorme, passiamo dalla VW Polo alla Skoda Superb). La Ford sulla piattaforma portata al debutto dalla nuova Ford Focus darà i natali a 10 modelli differenti (dalla nuova C-Max alla prossima Ford Kuga), con un alto risparmio in termini di costi industriali (speriamo che si traduca anche in risparmio per i consumatori in futuro).


Chi è ateo potrebbe obiettare: faranno come la Ford T, tutte uguali. Invece pare proprio di no, quello che sarà uguale o simile o compatibile sarà sottopelle o reso differente tra modello e modello. Non ci sarà più un esperienza Seat – Fiat anni Ottanta per intenderci.
Come dicevo sopra, grazie alla progettazione digitale (a computer) è possibile programmare delle piattaforme in cui la modifica di pochi pezzi rende possibile combinazioni inedite fino a questo momento e la produzione di modelli molto differenti. Il tutto con un miglioramento sul fronte dei pesi complessivi (e quindi dei consumi) e della resistenza torsionale (grazie all’impiego di acciai ad alta resistenza è possibile aumentare la sicurezza degli occupanti). Dunque, condivisione e non auto fotocopie.
Questa politica della massima condivisione porterà ad un ulteriore passo verso il ritorno al passato del motto di Henry Ford per la casa dell’ovale: i modelli saranno pensati sempre più per soddisfare le esigenze dei consumatori a livello globale. Su questo punto c’è da dire che la vedo dura. La globalizzazione in atto da mezzo secolo ormai (tra tentennamenti vari ovviamente) a livello socio-culturale ed economico-finanziario ha reso sì i consumatori più interdipendenti e cosmopoliti, ma le differenze restano ancora marcate. Una due volumi è concetto quasi esclusivamente europeo mentre le tre volumi appartengono al resto del mondo. La Ford ci prova forte di una grande tradizione ed anche della ricerca spasmodica del risparmio (produrre un modello globale di successo costa infinitamente meno di produrre dieci modelli locali di successo per le economie di scala in fase di progettazione e di costruzione degli impianti).
MOTORI
La grande ricerca in campo di piattaforme, dove si tenta di diminuire il peso con l’utilizzo di acciai ad alta resistenza o con una migliore progettazione delle strutture portanti, si traduce in investimenti anche in campo motoristico. I propulsori di nuova generazione devono pesare meno, consumare meno ed avere maggiore potenza, elasticità e coppia motrice. Insomma, vanno ripensati da capo.
Un ripensamento radicale per quanto riguarda i benzina, dove i vecchi propulsori atmosferici lasciano spazio ai nuovi Ecoboost con struttura interamente in alluminio, doppio albero a camme indipendenti in testa a fasatura variabile, turbocompressore a bassa inerzia e sistema di iniezione diretta ad alta pressione. Se leggete i dati il 1.6 Ecoboost Ford raggiunge i 150 cavalli di potenza massima nella versione base (180 cavalli nell’altra versione di prossima introduzione sul mercato italiano), ma quello che sorprende è il valore di coppia di 240NM a soli 1600 giri prossima ai 270Nm del pari cilindrata diesel e disponibili fino a 4000 giri al minuto. Una grande dote di elasticità per il motore, che consentirà agli acquirenti di fare minor ricorso al cambio grazie alla buona coppia disponibile già dai bassi regimi.
Sul fronte diesel la rivoluzione è ancora targata 1,6 litri. In questa fascia di motori la Ford ha provveduto a condividere la progettazione con il gruppo PSA Peugeut Citroen francese e si nota una scelta nettamente controcorrente: l’uso di sole 8 valvole rispetto alle precedenti 16. La decisione pare sia stata presa per ridurre gli attriti e migliorare la fluidodinamica del propulsore, cosa che consente di limare le emissioni atmosferiche e di conseguenze il consumo di carburante.


Il sistema prevede l’iniezione common-rail di nuova generazione fornito dalla Continental e dotato di iniettori piezoelettrici a sette fori che sostituiscono quelli precedenti a sei fori a solenoide. Il sistema funziona a 1650 bar ed è in grado i effettuare fino a 5 immissioni per ciclo. Cambia anche il turbocompressore a geometria variabile.
Venendo alle parole in soldoni, il motore guadagna 30Nm di coppia rispetto alla generazione precedente, attestandosi a quota 270NM fruibili tra 1750 e 2000 giri al minuto, ma ancora una volta sono le doti collaterali a stupire. Il motore è già pronto a 1000 giri (pressocché al minimo) con 135Nm che salgono a 242 a 1500, mantenendosi alta anche a regimi rotari elevati per un diesel ovvero 224Nm a 3500 rpm.
Ford/PSA ha provveduto a riprogettare anche la camera di combustizione, utilizzando soluzioni studiate per i recenti 3 e 2 litri ovvero la Extreme Combustion Chamber System (ECCS), che permette di diminuire il rapporto di compressione, con benefici in termini di confort ed ambientali (minore produzione di Nox con conseguente maggiore facilità all’omologazione Euro 5). Cambia anche la valvola EGR, che regola l’immissione dei gas di scarico nella camera di combustione.


Tutte tecniche e soluzioni all’avanguardia ed in grado di competere nella fascia motoristica attualmente più ricercata in Europa (i motori tre i 1.3 ed i 1.7 diesel equipaggiano buona parte delle flotte nazionali europee, divenendo sempre più riconosciuti dai consumatori per l’ottimo equilibrio tra costi di gestione e prestazioni).

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