Seguo da tempo il progetto Better Place a cui ha preso parte la Renault insieme alla consociata nipponica Nissan. Il progetto dopo tanti accordi a livello internazionale (hanno preso parte Israele, Danimarca su tutti) è finalmente passato alla parte più operativa: la creazione delle stazioni di ricarica e di cambio rapido delle batterie.
Chi non conosce il tema trattato è facile da spiegarsi. Compri l’auto e con essa un contratto per il nolo batterie, con tanto di accesso alle stazioni di ricarica ed una pensilina apposita nel tuo garage, poi non devi far altro che guidare. Ogni volta che devi rimani quasi a secco entri in stazione di servizio ed un congegno automatico toglie il pacco batterie scarico e ne mette uno carico. Tempo cinque minuti ed hai nuovamente capacità operativa. Pressapoco come si fa con le macchinine telecomandate.
Nei prossimi mesi nello Stato di Israele inizierà la distribuzione effettiva di queste vetture targate Renault e nell’annuncio viene diramata anche l’informazione di una possibile estensione automobilista ad altri gruppi, la maggioranza con capitali cinesi, per dare sempre più modelli in offerta (vedere l’articolo pubblicato su autoblog.it per capire). In poche parole, il sistema inizia a piacere a livello industriale in quanto da pochi problemi di progettazione e abbatte l’ansia da riserva insita negli automobilisti.
Domanda mia. Quante stazioni di ricarica rapida servirebbero per coprire la tratta Roma – Milano sulla A1?
Facciamoci i calcoli. La Renault dichiara per la sua Fluence una percorrenza di 160km con una ricarica con velocità massima di 135km/h dichiarati. Sotto il profilo della dote velocistica, significa andare quasi al massimo in autostrada per toccare il limite massimo di velocità (130km/h per chi non l’avesse ancora saputo) e probabilmente dovrebbe diminuire di parecchio l’autonomia del veicolo, io non ne terrò conto nei calcoli al momento sebbene climatizzatore acceso, radio, carico a bordo e velocità quasi al massimo non dovrebbero consentire una percorrenza superiore ai 100 chilometri.
Fatti i dovuti calcoli significa fermarsi 3,65 volte per la sostituzione delle batterie, arrotondando per eccesso a 4 significa perdere tra i 12 ed i 20 minuti per il “rifornimento”. Ovviamente ho preso in considerazione il dato “dichiarato” dal costruttore, ma tenete presente come già sottolineato dell’incidenza degli accessori a bordo (navigatore satellitare, climatizzatore, radio, fari), del peso del materiale trasportato (quattro-cinque persone più i bagagli) e del traffico (non sempre si può andare a velocità costante sulla Roma – Milano.
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