Il nostro blog si occupa da sempre del territorio litoraneo casertano. In occasione delle festività natalizie abbiamo deciso di offrire a tutti i locali presenti nella zona una vetrina con cui promuoversi sul web. Hai preparato una mega offerta per il cenone di capodanno oppure per il pranzo di natale? Inviaci il programma con riferimenti necessari alla pubblicazione (inclusa qualche foto del locale) provvederemo alla pubblicazione online entro le 24 ore sul nostro blog. Inserendo l’iniziativa in un apposita categoria facilmente raggiungibile dalla barra laterale. Qualunque altra iniziativa, offerta, promozione o altro offri per quel periodo sarà prontamente pubblicata GRATUITAMENTE sul nostro blog e rimarrà online fino al 30 giugno 2010 (salvo comunicazione diversa del responsabile del locale). Il nostro blog non si assumerà responsabilità sugli eventuali cambiamenti, annullamenti o altro effettuati da parte del locale a seguito della pubblicazione della segnalazione. Ciao
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28/11/09
22/11/09
Diesel puliti, a quanto una media da 25km/l decente?
Ok, le normative sulle emissioni sono sempre più stringenti e forse un giorno riusciremo a salvare il pianeta. Fino a questo momento non leggo nulla di così tanto rivoluzionario. Si parla tantissimo di evoluzione tecnica dei motori, di miglioramenti sulle prestazioni, sui consumi, sulla coppia, sulla potenza. Poi, vai a leggere i dati dichiarati (gli effettivi sono sempre più alti) e vedi che la maggioranza delle vetture si posiziona tra i 10 ed i 20km/l, diesel compresi. Si contano sulle dita delle mani le auto che riescono a fare meglio, come la Volvo C30 1.6D Drive con Start&Stop. Non parliamo di auto microscopiche con il peso ridotto all’osso, ma delle vetture più vendute. Quelle per cui le case costruttrici si battono a suon di offerte varie. Le benzina normalmente non superano, o lo fanno di poco, i 15km/l mentre le diesel si trovano sui 17km a litro con alcuni casi di 20-21km a litro. Insomma, la rivoluzione dov’è? La mia 147, che spesso cito nel blog, del 2004 montava il JTD di prima specie e dichiarava in ciclo combinato un consumo di 17,2km/l. Il Multijet uscito subito dopo ne dichiarava 16,9km/l a fronte di migliori prestazioni sulla carta. A livello di consumi stiamo lì. Sono passati cinque anni e la paura per la crisi petrolifera ha sollevato la volontà di tutti i concorrenti di fare automobili pulite. Io dico che stiamo lontani. Elementi veramente in grado di stringere i consumi e le emissioni non vengono messi in commercio. Da un lato si parla di “downsizing” ovvero la riduzione della cubatura dei propulsori a parità di prestazioni per stringere sui consumi (maggiore efficienza e minore peso=migliori consumi), ma poi si fanno auto più alte e più larghe a cui bisogna regalare dei cerchi in lega leggera (che non pesano poco a dispetto del nome che portano) da 20’’ per avere una fiancata decente stilisticamente. Dove sono i cerchi da 15’’ di una volta con gomma /65 ed una grandissima da 17’’ con la spalla /45 o /40? Per non parlare delle 13’’ o 14’’ da donare alle auto con poca connotazione sportiva? I sedili sono divenuti giganteschi, pesano un bordello… dove sono gli studi sui materiali leggeri per i sedili, come quelli messi in evidenza da mamma Volvo qualche tempo addietro? Ho letto che mettendo una particolare patina sul parabrezza e sui cristalli laterali si ha bisogno di utilizzare pochissimo il tergicristallo per un intero anno, al termine del quale si mette un altra pellicola e passa la paura (fatto direttamente dalle case costruttrici, vedi Toyota Prius dura di circa 3 anni). Questo abbasserebbe un poco i consumi (insieme a fare anche i tergicristalli più aerodinamici). Si può obiettare sui costi di queste pellicole (50 euro compresa la manodopera), ma messa su tutte le auto diverrebbe un lavoro di routine con tanto di abbattimento dei costi. Tempo addietro la Citroen sperimentò la Diane con la ruota posteriore avvolta dalla carrozzeria. Era un esperimento aerodinamico e pare sia adatto per consumare meno carburante, perché con le ruote odierne sia run-flat sia tube-less che si forano molto meno non viene nuovamente sperimentata? Perché non vengono dappertutto dei cristalli fotoassorbenti (sia di colore scuro sia quelli che bloccano solo i raggi ultravioletti responsabili del riscaldamento) in modo da avere minore bisogno del climatizzatore d’estate? E così via. Voglio tacere in questo momento sugli altri tipi di mobilità, che in Italia vengono del tutto dimenticati o scartati e di cui l’intera nazione avrebbe bisogno per ridurre la propria dipendenza dalle fonti di approviggionamento esterno e di cui tratterò tra qualche tempo.
20/11/09
I motori 16 valvole benzina, sono così tanto superati?
Mi sovviene una domanda leggendo qua e là l’evoluzione tecnica dei motori per automobili: ma le sedici valvole sono superate?
Una domanda, penso, abbastanza meritevole. Negli anni Novanta i 16v sostituirono quasi del tutto gli otto valvole precedenti, assicurando un ottima resa prestazionale a fronte di consumi abbastanza contenuti. Tutti erano solitamente con l’iniezione indiretta, meno costosa e tecnologicamente più a portata di mano. Un 1.2 16 valvole era in grado di erogare, nella media, una settantina di cavalli ed il divertimento era assicurato. Addirittura, alcune case, come la Fiat, proposero dei propri motori sedici valvole con il cambio sei marce per abbattere ancora di più i consumi e dare la sensazione di auto superiore ai possessori. La prima parte del nuovo millennio è stata dominata quasi interamente dai motori turbo benzina di seconda e terza generazione, ma ora, con il caro diesel, si è ritornati a pensare alla vecchia “verde” come qualcosa di buono, di migliore.
I motori benzina, di botto, sono diventati obsoleti per la stragrande maggioranza dei modelli.
Gli asiatici rispondono da qualche anno con la variazione dell’ alzata delle valvole, i cosiddetti motori V-Tec o derivati. I tedeschi, salvo l’ avanguardistica BMW, hanno iniziato con la diretta aspirata da qualche anno per sopperire alla mancanza di coppia ai bassi regimi ed alla stretta sui consumi/emissioni. Ma adesso, Multiair a parte, è l’ ora del motore Turbo. In effetti non è un passo avanti molto avanzato. Già negli anni Ottanta molte case provarono i motori turbo (sulla spinta dei successi anche in Formula uno, dove vennero banditi poco dopo per motivi di affidabilità e sicurezza) come la SAAB e l’ italica Maserati. Ora è una corsa al motore turbo. La Renault da diverso tempo propone il 1.2 quattro cilindri, sedici valvole, turbo con la denominazione TSE. La Peugeot propone il THP, la Fiat il T-jet (che non sarebbe altro che un vecchio Fire con il turbo appiccicato vicino per molti) e solamente di recente ha proposto il 1750 turbo benzina per le sue auto Alfa Romeo/Lancia. La Bmw inizia a pensarci, sebbene sia del parere di migliorare le prestazioni tramite l’ ibrido e con l’ affinamento continuo dei propri propulsori. Infine, la grande famiglia Volkswagen ha lanciato i TFSI. Famoso, per via anche dei quattro successi consecutivi nei premi motoristici internazionali, è il 1.4 TSI biturbo (turbo più compressore volumetrico) da 180 cavalli. Insomma, un poco tutti ci provano. L’unica piena applicazione al momento, sebbene anche in questo caso ci troviamo al cospetto di un requiem per l’ avanzata del turbo, è il bi-fuel. L’ applicazione con il Gpl è data per la famiglia Volkswagen ai 16 valvole (vedi 1.2, 1.4, 1.6) così per la Renault e per altre case, solamente la Fiat si discusta per la maggioranza dei propri modelli con l’ utilizzo solo sui modelli 8 valvole. Voi che possedete un bel sedici valvole aspirato, che dite? E’ davvero destinato all’ oblio oppure il motore aspirato 16v può cantare ancora qualche melodia?
09/11/09
Pubblicità auto, perché è così difficile capire quali siano gli sconti reali?
Mi verrebbe voglia di dire “Oggi sono inca…to nero” come il noto comico Gioele Dix, ma sarei troppo conformista.
Ce l’ho, ovviamente con le case produttrici di automobili (visto che siamo su autoincorsia.blogspot.com) e con i listini prezzi davvero incomprensibili.
Per me va bene il fatto di abbinare optional assurdi (tipo gli specchietti ripieghevoli con la rete fermabagagli) per averli nell’autovettura. Lo comprendo: è una scelta di linee produttive, di marketing oppure della pazzia di cui sono affetti certi ingegneri delle case produttrici.
Mi va meno bene se le campagne pubblicitarie siano del tutto incomprensibili. Allora in televisione o in ogni altro luogo ti sparano vetture da meno di 10mila euro, una cifra psicologica per qualunque consumatore), ma poi ci mettono: “incentivi alla rottamazione ed ecoincentivi inclusi più lo speciale ecosconto della casa”. Questa locuzione mi fa infuriare. Bisogna aggiungere al prezzo 1500 euro se non rottami un automobile, e non tutti la rottamano, in più bisogna anche chiedersi se ti faranno lo stesso l’ecosconto oppure sei uno di quei sfigati che si deve accontentare del normale sconto del 5-8% offerto dalla casa più quello del concessionario (che non sempre ti fa).
Poi, il secondo fattore: avete provato a vedere cosa è incluso in quelle auto da meno di 10mila euro? Se siete fortunati hanno quattro ruote ed un motore, altrimenti anche quelli sono optional. La Fiat propone la Punto Evo a meno di 10mila euro. Nulla da eccepire in dotazioni di sicurezza, ma un 1.2 aspirato per un auto da oltre una tonnellata a secco è pochino. In più non ha il clima e manca anche la radio, oltre a mancare la cifra necessaria per la verniciatura metallizzata (che sebbene i progetti nelle tinte pastello è sempre la preferita dagli automobilisti). Insomma, è un auto per quelli che la vogliono veramente nuda e pura, accontentandosi di poco.
Messi gli accessori fondamentali, nell’allestimento intermedio (Dynamic) e con il 1.4 aspirato si ha come risultato una spesa non inferiore ai 15mila euro. Ora la mia domanda è: sono 15mila euro reali? La risposta è NO! Ti tocca sorbirti il giro dei quattro cantoni alla ricerca del maggiore sconto possibile dal concessionario. Per la Punto Evo ti rifilano il 5 percento del concessionario, più qualcosa della casa per la campagna lancio in atto. Tradotto, a seconda delle proprie abilità di compravendita, si può tornare a casa con una spesa di poco inferiore ai 15mila euro.
Non ho ancora finito con la mia incacchiatura super. L’IPT è il classico fenomeno tutto italiano. E’ l’acronimo per Imposta provinciale di Trascrizione, insomma una tassa data alle Provincie italiane per finanziare la manutenzione delle strade a loro sottoposte. Basta un giro per capire come vengono realmente spesi. Mediamente sono 170-180 euro, ma in qualche provincia virtuosa possono essere anche soli 150 euro. Una cifra che non viene pubblicizzata questa, ma sempre messa a parte. Sgradevole farsi i conti e poi dimenticarsene.
Ci vuole maggiore chiarezza, specialmente al giorno d’oggi. Forse con l’avvento delle nuove tecnologie cambierà qualcosa. Mi fa quasi scalpore vedere la vendita di 250 Citroen DS3 in 25 minuti tutte online e come la GM in alcuni Stati americani sperimenti la vendita via internet dei propri modelli. Sicuramente ci sarebbe un abbattimento dei costi da parte delle case e forse qualche soldo in più rimarrebbe nelle tasche dei consumatori, ma rimarrebbero a piedi un sacco di persone.