Mi verrebbe voglia di dire “Oggi sono inca…to nero” come il noto comico Gioele Dix, ma sarei troppo conformista.
Ce l’ho, ovviamente con le case produttrici di automobili (visto che siamo su autoincorsia.blogspot.com) e con i listini prezzi davvero incomprensibili.
Per me va bene il fatto di abbinare optional assurdi (tipo gli specchietti ripieghevoli con la rete fermabagagli) per averli nell’autovettura. Lo comprendo: è una scelta di linee produttive, di marketing oppure della pazzia di cui sono affetti certi ingegneri delle case produttrici.
Mi va meno bene se le campagne pubblicitarie siano del tutto incomprensibili. Allora in televisione o in ogni altro luogo ti sparano vetture da meno di 10mila euro, una cifra psicologica per qualunque consumatore), ma poi ci mettono: “incentivi alla rottamazione ed ecoincentivi inclusi più lo speciale ecosconto della casa”. Questa locuzione mi fa infuriare. Bisogna aggiungere al prezzo 1500 euro se non rottami un automobile, e non tutti la rottamano, in più bisogna anche chiedersi se ti faranno lo stesso l’ecosconto oppure sei uno di quei sfigati che si deve accontentare del normale sconto del 5-8% offerto dalla casa più quello del concessionario (che non sempre ti fa).
Poi, il secondo fattore: avete provato a vedere cosa è incluso in quelle auto da meno di 10mila euro? Se siete fortunati hanno quattro ruote ed un motore, altrimenti anche quelli sono optional. La Fiat propone la Punto Evo a meno di 10mila euro. Nulla da eccepire in dotazioni di sicurezza, ma un 1.2 aspirato per un auto da oltre una tonnellata a secco è pochino. In più non ha il clima e manca anche la radio, oltre a mancare la cifra necessaria per la verniciatura metallizzata (che sebbene i progetti nelle tinte pastello è sempre la preferita dagli automobilisti). Insomma, è un auto per quelli che la vogliono veramente nuda e pura, accontentandosi di poco.
Messi gli accessori fondamentali, nell’allestimento intermedio (Dynamic) e con il 1.4 aspirato si ha come risultato una spesa non inferiore ai 15mila euro. Ora la mia domanda è: sono 15mila euro reali? La risposta è NO! Ti tocca sorbirti il giro dei quattro cantoni alla ricerca del maggiore sconto possibile dal concessionario. Per la Punto Evo ti rifilano il 5 percento del concessionario, più qualcosa della casa per la campagna lancio in atto. Tradotto, a seconda delle proprie abilità di compravendita, si può tornare a casa con una spesa di poco inferiore ai 15mila euro.
Non ho ancora finito con la mia incacchiatura super. L’IPT è il classico fenomeno tutto italiano. E’ l’acronimo per Imposta provinciale di Trascrizione, insomma una tassa data alle Provincie italiane per finanziare la manutenzione delle strade a loro sottoposte. Basta un giro per capire come vengono realmente spesi. Mediamente sono 170-180 euro, ma in qualche provincia virtuosa possono essere anche soli 150 euro. Una cifra che non viene pubblicizzata questa, ma sempre messa a parte. Sgradevole farsi i conti e poi dimenticarsene.
Ci vuole maggiore chiarezza, specialmente al giorno d’oggi. Forse con l’avvento delle nuove tecnologie cambierà qualcosa. Mi fa quasi scalpore vedere la vendita di 250 Citroen DS3 in 25 minuti tutte online e come la GM in alcuni Stati americani sperimenti la vendita via internet dei propri modelli. Sicuramente ci sarebbe un abbattimento dei costi da parte delle case e forse qualche soldo in più rimarrebbe nelle tasche dei consumatori, ma rimarrebbero a piedi un sacco di persone.
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