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17/05/12

Toh, ritorna di moda il gas... dobbiamo fare come la Norvegia

Sono passati molti mesi dagli ultimi incentivi alla rottamazione ed alla conversione al gas, sia metano sia Gpl. Mesi in cui la nostra nazione ha attraversato un vero e proprio calvario e che ci ha portato alla soglie dei due euro litro per la benzina. "Mei coglioni" avrebbe scritto qualcuno e mi scusino il francesismo i più delicati di stomaco.
Eppure adesso tutte le case automobilistiche hanno capito che con le normali alimentazioni il loro mercato ha poco sbocco, anche se rivestono le piattaforme in tutte le maniere possibili (SUV, berlina, sportiva). Diesel e benzina non riescono più a tenere a livello di immatricolazioni se non vengono supportati da adeguate versioni a gas, principalmente a GPL. Questo ultimo è abbastanza conveniente per le case. Occorrono poche trasformazioni: togli la ruota di scorta, tanto se rompono la gomma chiamano il carro attrezzi; metti dentro la bombola, monti le apparecchiature e stai apposto. Il metano è più complicato, i bomboloni sono molto più grossi e devono trovare l'adeguata sistemazione.
In ogni caso adesso le classiche sedici valvole aspirate non vanno bene più neppure per le convertite. Troppa poca coppia. E allora giù di turbine e l'immatricolato inizia a risentirne in maniera benefica (stiamo sempre parlando di vacche magre, non dimentichiamocelo).
La vera utopia sarebbe quella di imitare la Norvegia: dal 2015 niente più benzina, si passa all'elettrico (chi volesse leggere l'articolo lo trova qua) L'elettrico, l'idrogeno, biometano e il biodiesel sono il futuro per loro e credo che anche per noi ci sarebbe una certa convenienza.
Mettete il numero di bufale della provincia di caserta, immaginate il letame immagazzinato in apposite apparecchiature per la produzione di metano e una volta pronto stoccato nelle bombole sotto i cofani. Un bel risparmio.
Mettete l'espansione possibile del fotovoltaico nel nostro Paese e l'utilizzo dello stesso per produrre idrogeno da apposite piattaforme dislocate sul territorio. Ancora un bel risparmio.
Non dimentichiamoci l'elettrico. Sempre con il fotovoltaico sarebbe possibile armonizzare i consumi.
Le rimanenze dei campi, quelle che non vengono vendute e finirebbero al macero: ottima idea per il biodiesel.
Allora, vediamo un poco: l'Italia ha le tecnologie per il fotovoltaico, è tra le prime nelle tecnologie per il biodiesel, ha un patrimonio zootecnico enorme (facciamo più varietà di formaggi noi che l'intera Europa messa insieme).
Veniamo ad un altro punto: tutti questi impianti dovranno essere ingegnerizzati, costruiti e prodotti. Quante persone ci vogliono a farlo?
Veniamo agli ultimi aspetti: gli allevatori avrebbero una fonte di reddito secondaria dalla vendita di metano; l'Italia abbatterebbe le emissioni di CO2, i proprietari terrieri non considererebbero più scarti alcuni prodotti ottenendone una remunerazione e diminuendo la loro dipendenza dai prodotti primari.
Secondo voi, è un idea sciocca?

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