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19/07/09

Turbocompressori, BorgWarner apre un nuovo stabilimento in Polonia


Se non vi interessa la geopolitica ed anche la mappa dello sviluppo economico, probabilmente non vi interesserà molto questa notizia. Io la trovo alquanto importante, sul piano dei costi. Vedete, produrre al giorno d'oggi un motore turbo diesel significa progettare propulsori altamente efficienti, dalle basse emissioni ed ultra affidabili (non per qualcosa la Fiat, leader in questo mercato, ha portato a 30mila chilometri la richiesta di tagliando per i diesel). Significa anche proporli a prezzi accettabili, ovvero non più di mille-millecinquecento euro in più rispetto ai motori benzina. Tutte queste esigenze portano sicuramente a delocalizzare la produzione in luoghi ove la manodopera costi di meno, ma serve anche sviluppare sinergie tali da far partire le economie di scala. Le parole economie di scala sembra piacciano molto a Sergio Marchionne, Amministratore delegato Fiat e Chrysler, che ne ha fatto un leitmotiv produttivo. Economie di scala potrebbero derivare dalla decisione di BorgWarner, società americana leader nella produzione di turbocompressori, di aprire uno stabilimento in Polonia. Ecco viene fuori la geopolitica degli affari: cosa c'è in Polonia di interessante? La fabbrica di Tichy della Fiat e a poca distanza, in altri Paesi, gli stabilimenti dei maggiori produttori mondiali. La fabbrica è stata già aperta, per la soddisfazione dei governanti polacchi, e sfornerà circa 500mila turbocompressori all'anno. Una cifra niente male.
La maggioranza andranno sotto i cofani della Fiat, con il 1.3 Multijet in produzione a due passi dallo stabilimento (non viene prodotto nell'immensa Tichy. Ora, se tanto mi da tanto, i costi di tali strumenti dovrebbero diminuire in quanto diminuiscono i trasporti necessari, la manodopera costa di meno e nella zona le risorse minerarie non sono così tanto esigue. Insomma, per la BorgWarner si tratta di un bel risparmio e quasi sicuramente anche per la Fiat. Sperando che queste "economie di scala" non si riflettano solamente su un aumento dei margini di guadagno da parte dei due colossi, ma anche in qualche moneta risparmiata da parte dei consumatori finali (ovvero NOI).

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